Stefano Sale *
La Roma ingabbia l’Atalanta per più di 60 minuti ma uno sfortunato autogol cambia l’inerzia della partita. Celik volta le spalle ingenuamente al tiro di De Roon, la palla sbatte sulla schiena del terzino e rende la traiettoria tanto beffarda che s’insacca all’angolino. Game over. Fino quel momento i giallorossi avevano giocato una buona partita, al pari dello spauracchio bergamasco, che però nulla aveva combinato fino a quel momento. La cura Ranieri aveva funzionato di nuovo dopo la bella prestazione a Londra, stavolta contro una macchina da gol, tra le squadre più in forma d’Europa. Sir Claudio si mette un po più accorto a coprire le zone del campo, con Konè a fare la lavatrice, pressare alto, con Hummels ultimo baluardo insuperabile. Retegui e Lookman non la prendono mai, ed infatti vengono sostituiti. Cosi come De Kaetelare. Putroppo con l’uscita del difensore tedesco sono i nerazzurri coi loro cambi a uscirne con maggior freschezza e lucidità. Mentre i nostri cambi non risultano cosi funzionali. La Roma si scioglie, e s’innervosisce, con l’ex Zaniolo che entra e raddoppia di testa, complice un’altra deviazione. Dovbyk e company non riescono a fare gol, neanche quelli più facili. La Dea sbanca l’Olimpico e mette la Roma in guai seri. Siamo a soli due punti dalla serie B. La partita contro il Lecce è quasi da ultima spiaggia, obbligati a vincere. Uno spartiacque molto pericoloso se non dovesse vincere. La prestazione ora non serve più. Serve solo fare punti. Bisogna salvarsi! Forza Edoardo Bove. E Forza Roma. Sempre.
*Roma Club Dublino, tifoso Roma