Dolcetto Roma

Stefano Sale *

La notte di Halloween porta un dolcetto  senza scherzetto. Un passo avanti rispetto alle streghe del film horror visto a Firenze. Non ci voleva tanto, ma almeno c’è stata una reazione. E soprattutto tre punti d’oro che riportano un po di serenità, in campo e fuori. Niente di trascendentale, sia chiaro, a parte la solita magia di Dybala, stavolta impiegato come falso 9 vista l’assenza di Dovbyk. Ma la mossa di Juric è stata mettere Le Fee al fianco di Kone in mezzo, con Pellegrini e Cristante in panchina. Si è vista una squadra più attenta e concentrata ed un centrocampo più dinamico, con piu passaggi in verticale e con Pisilli a spingere. Ma il problema rimane creare pericoli per la porta avversaria. 

È una Roma ancora sottoposta a vari trattamenti ma che deve ancora guarire. Serve tempo. Ma se Juric ha una fiducia illimitata allora siamo a posto. Ma ne siamo sicuri? La continuità di un allenatore senza maturare i risultati sul campo non succede quasi mai nel calcio. A meno che il vero problema sia trovare un sostituto. Ma non erano certo queste le stesse motivazioni che hanno portato De Rossi e Mourinho ad essere cacciati in quella vile maniera. Juric è stato preso per vincere, nel breve. Parola di comunicato della società. Sfaccettature. Nel frattempo tra botte e bottigliette tra di loro negli spogliatoi ecco i fischi dell’Olimpico che rimbombano alle orecchie dei calciatori ma non a quelle dei dirigenti, che non ci sono, e neanche alla proprietà,  latitante da un bel po. “Houston c’e un problema”. Non da ora. Ma intanto basta con le chiacchere. Qui conta solo vincere. Abbiamo vinto. Bene, ora vinciamo la prossima a Verona. Forza Roma, sempre.

*Roma Club Dublino, tifoso Roma

P