Carlo Bianchi
Era già l’ora che volge il disio, ai naviganti e’ntenerisce il core” così recitava Dante al coseptto di Virgilio nel Purgatorio mirando al cielo e guardando le tre stelle. Nel Derby d’Italia di stelle ce ne saranno ben cinque (tre Juve e due Inter) oltre a quelle che scenderanno in campo nella sfida delle sfide. Bianconeri e nerazzurri reduci dai loro impegni europei. Juve sconfitta in casa da quello Stoccarda che anche nella prima al Bernabéu non aveva affatto sfigurato. Inter che in terra svizzera ha raccolto una vittoria più che sofferta e nel finale.
La sfida di domenica pomeriggio si preannuncia piena di insidie per ambedue le formazioni che sono costrette a tenere iil passo di quel Napoli che Conte pare abbia rigenerato. Gli uomini di Thiago Motta, anche causa un mercato in entrata fin troppo ricco, hanno fin qui dimostrato di non aver ancora trovato un assetto tattico definitivo. Nonostante il grave infortunio di Brehmer la difesa regge ma è l’attacco a dare segnali di una palese asficcità nonostante un Vlahovic in gran spolvero. Douglas Luiz non convince ed anche Weah a destra oltre al talentino Yildiz non danno sulle fasce il previsto supporto. Se poi a centrocampo a turno ci si affida a Locatelli, McKennie, Fagioli e Thuram i conti non tornano. Cambiasso insieme al serbo fin qui sono risultati i più efficaci e costanti mentre in porta Perin avrebbe potuto benissimo fare il titolare (la prestazione contro lo Stoccarda ne è la prova). Nerazzurri che dal canto loro arrivano dalla trasferta in terra rossocrociata con una vittoria ottenuta nel recupero ed un infortunio in più, quel Carlos Augusto alter-ego di Dimarco. Turn-over potente da parte di Inzaghi proprio in previsione della partita di domenica nella quale sicuramente si vedrà la formazione di gala. De Vrij al posto di Acerbi, Darmian e Dimarco che ritornano ai loro posti abituali oltre a Lautaro e Thuram attaccanti titolari (il loro ingresso ha cambiato la partita al Wankdorf). La classifica è comunque ancora troppo corta e gli impegni delle due in Champions League alla fine si faranno sentire. Due partite in più a Gennaio oltre alla Supercoppa in Arabia. Come dar torto a Kalle che da vecchio saggio imputa a giocatori ed agenti il fatto di voler sempre di più ed i club non possono far altro che adeguarsi e cercare maggiori introiti. Ipse dixit.