Classico brodino, i problemi restano

Stefano Sale *

Un brodino che aiuta ma che non risolve tutti i malanni. Dopo la sconfitta in campionato contro l’Inter ecco la prima vittoria in coppa che ci risolleva dai bassifondi della classifica di Europa League. Basta un rigore di Dovbyk nel primo tempo, con Shomurodov che si divora il raddoppio nel finale di partita. Tanto possesso palla ma poco altro. La squadra non brilla, un’altra prestazione scialba, a parte qualche buona iniziativa di Baldanzi, i soliti colpi di Dybala quando entra ed un Konè che cuce a tuttocampo. Ma non arriviamo in porta, tiriamo poco e quando lo facciamo fatichiamo ad inquadrarla. A Dovbyk arrivano pochi cross e pochi palloni giocabili. La Dinamo Kiev non è mai stata in partita ma ha comunque avuto un paio di ghiotte occasioni, non sfruttate al meglio per nostra fortuna, colpa delle nostre solite distrazioni. 

In difesa fa scalpore l’assenza di Hummels dopo le note dichiarazioni di un suo impiego. Apprendiamo che N’Dicka è davanti nelle gerarchie, ed è giusto così, ma visto Hermoso finora è delittuoso non trovare uno spazio a Mats neanche in queste partite. Ricordiamolo, migliore in campo nella finale di Champions solo pochi mesi fa. Si rivede Le Fee dopo una lunga assenza. Ora Juric dovrà trovargli una giusta collocazione a centrocampo, magari in tandem con Pisilli, anche lui piuttosto girovago ieri sera. Pellegrini e Cristante, fischiatissimi, non hanno inciso, ma come tutta la squadra del resto. Le critiche ci stanno, ma mi pare un accanimento incomprensibile, per quanto mi riguarda. 

È una Roma ancora alla ricerca di una impostazione tattica e di una identità di gioco. Cioè una squadra. E Juric ha deciso di cambiare registro. È tornato Juric, cioè quel sergente ruvido visto a Genova, Verona e Torino. Basta alla difesa ad oltranza e alle parole al miele, basta giustificazioni senza senso dopo brutte prestazioni e umilianti sconfitte. Quello visto finora è un Juric piuttosto aziendalista, contento del posticino di lavoro. Un occasione più unica che rara. Il cambio di atteggiamento evidentemente perchè la carota non ha funzionato, è ora di usare il bastone per dare una sterzata alla stagione. Con un contratto di 8 mesi la società ovviamente non ripone tanta fiducia sul tecnico ma vista la cacciata di De Rossi non avevano altra scelta. Per lui una possibilità. Ma con gli americani nulla è scontato, neanche col quarto posto. Viviamo tutti alla giornata. Comincia un trittico, subito Firenze. Per risalire. Forza Roma!

*Roma Club Dublino, tifoso Roma