Salvatore Savino *
Chiunque sia stato bambino, o poco più grande, all’inizio degli anni settanta, ricorda perfettamente alcuni momenti, restati come fotografie, impresse ed indelebili, nella mente e nel cuore. Era l’estate del 1974: sulla spiaggia, i bambini trascorrevano ore ed ore tra secchielli e palette, per costruire la pista per le biglie. Si prendeva il più robustello della comitiva, lo si faceva stendere a terra, e, prendendolo per le caviglie, lo si trascinava per formare il circuito. C’era sempre il ragazzino più esperto, che dirigeva le operazioni di misurazione della lunghezza, di preparazione della curva parabolica, di dosaggio della buona quantità di sabbia compatta, quella del bagnasciuga per intenderci, ed era quindi un andirivieni dalla riva con I secchielli colmi. Compito ingrato che veniva, per una forma di inconsapevole nonnismo, affidato ai più piccoli, non ancora abilitati a partecipare alla competizione ufficiale. Era però il tempo in cui si cresceva consapevoli di dover sapere attendere il proprio momento, ma preparandosi bene, imparando dai più grandi i segreti del gioco: come aggirare gli ostacoli della pista, creati con perizia usando i legnetti dei gelati, o le formine di plastica, prese dai giocattoli più piccoli sotto gli ombrelloni. Non c’erano i cellulari, i tablet, i device, come dicono quelli che parlano bene. Si sapeva anche attendere i momenti giusti, e così anche la voce dell’altoparlante che avvisava di una telefonata, magari di un papà lontano, ancora al lavoro, diventava una piccola, piacevole emozione, e poi finalmente tutto era pronto. Ogni ragazzino lucidava la sua biglia di plastica, dove, nella metà trasparente, campeggiava la foto del campione del momento. Quell’anno, il 1974, come detto, la più ambita era quella di Merckx, Il favoloso ciclista belga, che in quell’anno vinse il Giro d’Italia, il Tour de France e i Mondiali. Ecco, proprio di Mondiali voglio parlarvi, mentre sulla spiaggia comincia la gara dei ragazzi.
È il 15 giugno, e, come accadeva a quel tempo, con le scuole chiuse, era già cominciata la lunga villeggiatura. Spesso, nelle case di vacanza, non c’era il televisore, per cui non era insolito riunirsi nelle case di chi lo possedeva, o ai tavolini dei bar, che preparavano uno schermo esterno per accogliere gli appassionati. Ad Hannover stanno per scendere in campo, per la prima sfida dei loro Mondiali, l’Uruguay, ed un’altra squadra che, forse inconsapevolmente, sta per cambiare per sempre lo sport più seguito al mondo, e, soprattutto, farà innamorare di sé tanti appassionati in tutto il mondo. Sto parlando della grande Olanda: calcio totale, spumeggiante, con i ruoli che si scambiano, per cui un terzino dalla classe pura come Rudy Krol, si poteva ritrovare ala e, pochi attimi dopo, libero a proteggere la difesa. Simbolo di questa duttilità è il giocatore, il campione, a cui voglio dedicare questo articolo, ora che è andato a raggiungere il suo capitano per provare un centrocampo con Cruijff, Pelé, Maradona, e, appunto, Neskeens. L’ altro Johan, potremmo definirlo così, dei Tulipani d’Olanda, poteva giocare difensore, mediano, regista, ma anche rifinitore o punta, e per rendersene conto basterebbe vedere la sua media gol. Un campione spettacolare e concreto al tempo stesso, che fece innamorare di sé Amsterdam, poi Barcellona, e poi il mondo intero. E chissà che un po’ della tua classe, Johan, del tuo estro, non avesse un pizzico di Napoli, visto che eri nato il giorno di San Gennaro e del Suo miracolo. Nel frattempo, sulla spiaggia la gara di biglie è finita da qualche minuto, e i giocatori sono tutti in acqua a fare il bagno. I più piccoli, con il campo di gioco finalmente lasciato libero, prendono le loro biglie e cominciano a giocare: i piccoli campioni crescono. Nel ricordo del grande Neskeens, aspettiamo anche noi che le Nazionali lascino liberi i campi, dopo questa settimana dedicata a loro, perché noi tifosi partenopei, non ce ne voglia nessuno, abbiamo la nostra Biglia, colorata di Azzurro Napoli, che corre veloce, da sola, davanti al gruppo…Forza Napoli Sempre
*Scrittore, tifoso Napoli