Robert Vignola
Due squadre che aspettano il primo brindisi e a festeggiare è il Bologna. Esito meritato, per tigna e qualità espressa nei 90’. Il Monza al di là della classifica non deve però far drammi. Nesta deve fare i conti con qualche assenza (Sensi e Petagna le più rumorose), Italiano dà fondo al turn over dopo l’esordio senza reti in Champions. Il pressing alto degli ospiti produce la prima occasione: Castro ruba palla, Ndoye entra in area e da posizione decentrata trova Turati a chiudergli lo specchio. Angolo per i padroni di casa, Pedro Pereira viene lasciato solo sul secondo palo: schiaccia di testa ma Ravaglia salva. Si innesta anche Bianco: destro a giro che lambisce il palo. Difese alte: Maldini da una parte e Odgaard dall’altra non approfittano dei suggerimenti dei compagni. Urbanski si mette in proprio e sul traversone di Lykogiannis, di testa, disegna una parabola perfetta: il Bologna è in vantaggio con lo youngster polacco. La reazione briantea latita e allora la squadra di Italiano produce possesso e un’altra occasione: ancora Urbanski stoppa al limite e conclude un’azione insistita con un destro che scheggia la base del palo. Anche Castro s’invola e prova a banchettare, ma Turati tiene la posizione e l’argentino gli spara addosso. Ndoye non si sottrae: ha l’argento vivo addosso, si fa cinquanta metri e sgancia un sinistro che si perde di poco sul fondo. Il Bologna però continua a tenere difesa troppo alta: Mota innesca Pessina, Maldini con un destro violento mette in difficoltà Ravaglia e il tap-in di Djuric vale l’1-1.
Dopo l’intervallo dal tunnel, esce Beukema al posto di Casale. Castro impegna subito severamente Turati che mette in angolo. Sull’altro fronte, un diagonale di Bianco lambisce il montante. Negli ultimi venti minuti gli allenatori muovono le loro pedine: Iling-Junior, Moro e Posch nel Bologna prendono il posto di Odgaard, Urbanski e De Silvestri, Nesta mette Forson e Caprari per Mota e Maldini, poi D’Ambrosio per Pereira. Urbanski lancia Ndoye: grande scatto a bruciare Izzo, ma quello che viene esalato dallo svizzero verso il portiere è uno straccio bagnato. Non certo come Castro: l’argentino riceve da Freuler e scarica la sua rabbia in fondo al sacco con una traiettoria magnifica. Nesta disperato tenta le sue carte, fuori Djuric e Maldini per Maric e Bondo, non basta certo a cambiare il destino: a esultare è Italiano.