Massimo Ciccognani
Riparte il campionato dopo un’estate non propriamente felice, complice la Nazionale uscita malconcia dall’avventura a Euro 2024. Si riparte dall’Inter Campione d’Italia e non sarà una caccia facile, visto che i nerazzurri rimangono la squadra da battere. Gli ingaggi di Zielinski e Mehdi Taremi, e la conferma del blocco storico che ha portato a casa la seconda stella. Niente spese folli per il nuovo proprietario, il fondo americano Oaktree con Marotta presidente, ma solide certezze, con in testa quel Lautaro Martinez che in ogni parte del globo (Coppa America con l’Argentina), continua ad incantare e incidere. Basta? Certo che sì, perché alle spalle in molte devono costruire. A cominciare dal Milan che ha defenestrato Stefano Pioli per abbracciare Paulo Fonseca. Ha preso finora solo Morata e Pavlovic, un attaccante e un difensore, ma l’addio di Giroud, là davanti serve qualcosa di più. E resta in piedi l’affaire Abraham.
Per questo l’anti Inter dovrebbe esseree il Napoli che in panchina ha preso un certo signor Antonio Conte, con De Laurentiis che dopo l’amarezza post scudetto, ha preferito andare sul sicuro, ingaggiandouno che conosce solo la paroa vincere. Squadra che nelle sue mani può rigenerarsi: i vari Di Lorenzo, Kvaratskhelia e lo stesso Osimhen sono pezzi pregiati in uno scacchiere che ha bisogno di un manico duro e ruvido come il salentino, per ritrovarsi. Alla porta bussa Romelu Lukaku, che Conte vuole riabbracciare disperatamente. Con le valige in mano c’è Osimhen, anche se la cifra chiesto è troppo alta per tutti, compreso gli emiri del Psg. In aggiunta sono approdati alle falde del Vesuvio Spinazzola che al netto degli infortuni rimane un grandissio calciatore, e Buongiorno, il centrale che può risolvere tutti i problemi del dopo Kim. E poi, c’è Conte. Basta la parola.
Prova del nove per la Juventus che si è sbarazzata di Massimimiliano Allegri, che pure l’ha portata in Champions e vinto la Coppa Italia. Smantellata la squadra di Allegri, perch non adeguati. E allora il dubbio sorge spontaneo perché Allegri, con quai calciatori, il miracolo loha fatto. E’ arrivato Thiago Motta, rivoluzionato il centrocampo con gli innesti di Douglas Luis, Klephren Thuram, in arrivo Koopmeiners. Tra i calciatori… inesubero, cìè anche Federico Chiesa che non rientra più nei piani degli intoccabili, nel senso che senza rinnovo può anche andare via. Vlahovic esce fuori da un europeo mediocre. Insomma, tanto lavoro per Motta che potrebbe abbracciare molto presto anche Nico Ginzalez.
Intriga l’Atalanta, che ha vinto l’Europa League contro i mostri del Leverkusen e insegue la stagione della definitiva consacrazione. E sicuramente ha tutto per far bene. E’ arrivato Zaniolo, ma è in partenza Koopmeiners, ma il valore aggiunto rimane Gasperini che sa trasformare in oro tutto quello che tocca.
La serie A perde un attaccante come Ciro Immobile approdato al Besiktas e già re di Turchia. Magari, al netto dell’età, qualcuno lo rimpiangerà. Via anche Liuis Alberto e Feliper Anderson, in panchina è arrivato Baroni che sa fare bene il suo mestiere e alla Lazio può solo che far bene.
De Rossi bagna la sua vera Roja. Squadra rivoluzionata, in tutyto. Via i calciatori anziani, i parametri zero, e denytro calciatori di prospettive, ma abili già da subito: da Enzo Le Fée e Matias Soulé, al bomber della Liga, l’ucriano Dovbyka.
La Fiorentina di Raffaele Palladino, inizia con Palladino un nuovo ciclo, con all’occhiello Colpani e Kean, in vetrina e Moise Kean per provare a migliorare i rendimento avuto con Italiano che ha portato a due finale di Conference e una di Coppa Italia. Occhio al Bologna. Sarà pure in Champions, ma ha perso l’anima: da Motta a Zirkee a Calafiori, non poco. Ripetersi non sarà facile, ma Italiano è pronto a ripetere il miracolo viola. Chi merita fiducia è il Genoa di Alberto Gilardino, che ha perso molto dal mercato, ma non la qualità e il gioco che ha contraddisto la passata stagione il tecnico.
Dietro tante scomesse, da Nicola che a Cagliari ha preso il posto di Claudio Ranieri, ad Alessandro Nesta che ha preso in mano il Monza. A Torino via Juric e squadra affidata a Vanoli che ha portato in A i Venezia. Occhio alle matricole, con Venezia e Parma che in A vogliono restarci, ma soprattutto al Como di Cesc Fabregas che ha messo su una squadra anziana ma di qualità, da Pepe Reina all’ex Real Raphaël Varane per finire con Belotti. Se sarà gloria, lon scopriremo strada facendo.