Massimo Ciccognani
Problemi, se tali si possono definire, in casa Real Madrid, visto che una volta, non molto lontana, si cercava di assemblare al meglio fenomeni e giovani di talento. Dall’avvento di Florentino Perez, presidente straordinariamente convinto delle sue azioni, la forbice si è allargata. Spazio ai giovani, e il Madrid ne conta tanti, ma soprattutto inserimento dei galacticos. Il colpo il Real lo ha fatto anni fa, quando riuscì a schierare tutti insieme Roberto Carlos, Figo, Zidane, Ronaldo il Fenomeno e David Beckham, per poi passare alla premiata ditta Kakà-CR7 qualche anno dopo. Si chiama pensare in grande, e si impiega lo stesso tempo del pensare in piccolo. E da un grande presidente quale Florentino Perez, la voglia di stupire anno per anno, affidando la panchina ad un tecnico navigato come Carlo Ancelotti, capace di mnettere insieme quell’enorme patrimonio che il presidente gli ha messo a disposizione. Della serie: io ti compro i campioni, tu pensa a farli giocare.
Se vogliamo un compito non facile perché si gioca in undici e per qualcuno, inevitabilmente, non ci sarà posto. Però, visto che da altre parti se la passano maluccio, meglio problemi di abbondanza che altro, anche se Ancelotti, proprio lo scorso anno, ha vinto tutto portandosi sulle spalle tantissimi problemi, a cominciare dagli infortuni a catena di Courtois, Militao, Alaba, Bellingham e Vinicius. Di necessità virtù, tanto che nessuno accreditava la Casa Blanca alla vittoria finale della Champions. Ma i risultati sotto la guida Ancelotti, sono lì a testimoniare che niente è impossibile.
Quella del Madrid è una rosa che non può permettersi nessuno. Ancelotti perde tre pezzi importanti del suo scacchiere,
Kroos, che ha appeso gli scarpini al chiodo, Nacho e Joselu, destinati in Arabia e in Qatar. E’ rimasto però l’immenso Luka Modric anche se sulla soglia dei quarant’anni. Ma con la classe di sempre. Sarà l’ultio anno per il croato, che vuole lasciare con altri ricordi indelebili.
Davanti il Real è una macchina da guerra, perché ai vari Bellingham, Vinicius, Rodrygo, si aggiungono un certo Kylian Mbappé e la giovane stella brasiliana Endrick. Torna a pieno regime Courtois dopo il pesante infortunio che lo ha condizionato la passata stagione, senza però negargli la soddisfazione di giocare (e vincere) la finale di Champions. Dietro pochi problemi con gli esterni garantiti da
Carvajal o Lucas Vazquez a destra, Mendy dall’altra parte e in mezzo calciatori di sostanza quali Antonio Rudiger, Alaba e Militao.
Problemi di abbondanza dalla cintola in su. Nel possibile 4-2-3-1 di Ancelotti, i due centrali saranno Tchouaméni e Camavinga saranno i due centrali, modulo che diventerà in fase di non possesso unfacile 4-4-2 con Valverde a destra, Vinicius a sinistra e Mbappé a guidare l’attacco stratosferico, con l’inglese Bellingham a sostegno. Basta? Con in campo Federico Valverde, Ancelotti si copre dalle insidie di un attacco votato all’offensiva, con l’uruguaiano estremamente bravo a tenere la linea difensiva e garatire copertura rispetto ad un Rodrygo che diventa d’ufficio la prima scelta per il cambio.
Cosa inversa, qualora ce ne fosse bisogno, con il brasiliano in campo per garantire invece maggiore spinta. Il tutto senza dimenticare cge fremono e scaldano i motori Endrick e il baby turco Arda Guler che ha continuato anche in nazionale a far vedere cose particolarmente intriganti. Ancelotti, con gli uonini a disposizione, si può diveftire, adottado in corso d’opera anche il 4-3-3, con Vinicius e Mbappé esterni. Basta e avanza per mettere i Real Madrid davabti a tutti ai nastri di partenza. Ribadiamolo, magari qualcuno non lo avesse capito.