Carlo Bianchi
Lamine Yamal Nasraoui Ebana figlio di padre marocchino e di madre della Guinea Equatoriale fa brillare la propria stella nel firmamento de La Roja. Ma questo si sapeva da tempo visto che Xavi Hernández ne aveva intravisto le potenziali capacità quando lo fece entrare nella rosa della prima squadra del Barça per la stagione 2022-23 con soli quindici anni. Non è che ora ne abbia molti di più, anzi ne compirà diciassette proprio Sabato 13, alla vigilia della finale di Berlino. Beata gioventù. Tutti i suoi record dimostrano quanto ci si aspetta da lui:
– giocatore più giovane a debuttare con la propria nazionale (16 anni e 57 giorni)
– giocatore più giovane a debuttare nella Liga (16 anni ed 87 giorni)
– giocatore più giovane a debuttare nel Campionato Europeo per Nazioni (16 anni e 338 giorni)
– giocatore più giovane a segnare in un Campionato Europeo per Nazioni (16 anni e 362 giorni)
Semplicemente stupefacente soprattutto il suo record di marcatore in una competizione ufficiale per squadre nazionali battendo un certo Pelé che fin all’altro giorno lo deteneva con 17 anni ed esattamente 362 giorni (Mondiale di Svezia 1958). Lamine, nato appunto da genitori africani ad Esplugues de Llobregat, passò i suoi primi anni a Rocafonda che non è altro che un quartiere umile e multietnico della cittadina di Mataró alle porte di Barcellona. Il ragazzo si rese subito protagonista nelle varie selezioni giovanili sia del Barça che della Selección fino al suo debutto nella Liga. Un mancino che suole giocare a piede cambiato sulla destra (il goal alla Francia dell’altra sera ne è il tipico esempio) e che assieme al compagno Nico Williams rappresentano la nuova generazione sulla quale si poggia la nazionale iberica (non dimenticando comunque i vari Dani Olmo, Pedri, Cubarsí, Ayoze). Come mai così tanti giovani provenienti della cantera del Barça? Carvajal ha dato la risposta: “I blaugrana vista la loro precaria condizione economica devono fare di necessità virtù mentre il Real Madrid, al quale la floridezza economica è di casa, non ha bisogno di ricorrere al settore giovanile ma se vede giovani all’altezza li compra sborsando cifre importanti”. Ritornando al baby prodigio la sua evoluzione è stata importante ed i suoi numeri, giocoforza ristretti a questa stagione, parlano di 37 presenze nella Liga con cinque gol e cinque assist, mentre con la Selección sono già tre i gol in 13 presenze. Che dire, un predestinato? L’importante che non si perda come successo a tanti altri giovani e rimanga il Lamine che oggi conosciamo.