Italia col brivido: Albania battuta in rimonta, ma il 2-1 è stretto

Nella foto: l'esultanza di Nicolò Barella - Credit Uefa - (Photo by Matt McNulty - UEFA/UEFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

DORTMUND Si chiude tra le noti di Notti Magiche con la Nannini che torna a fare capolino nel grande calcio dopo Italia 90. Ed è il segno che la prima azzurra è andata bene: 2-1 all’Albania con tanti brividi, con molte certezze e altrettante cose da rivedere. Ma serviva partire con il piede giusto e l’Italia la fatto tenendo il passo della Spagna vittoriosa nel pomeriggio contro la Croazia. All’Iduna Signal Park, è finita 2-1 per gli azzurri che sono andati maledettamente sotto dopo appena 23 secondi, complice uno sciagurato errore di Dimarco. Ci hanno pensato Bastoni e Barella a riprendere il match. Tre punti d’oro, per classifica e morale. Ma da domani servirà qualcosa di più. Soprattutto evitare certi errori che rischiano di essere pagati a caro prezzo.

Spalletti lancia Calafiori Il fascino della prima volta per Luciano Spalletti in una competizione europea sulla panchina della Nazionale. Esordio a Euro 2024 contro l’Albania dei tanti italiani. Il Ct azzurro sceglie la difesa a quattro, affidandosi ad un 4-2-3-1. Dietro conferma la fiducia in Calafiori che inserisce centrale accanto a Bastoni davanti a Donnarumma, mentre sugli esterni si affida a Di Lorenzo e Dimarco. Davanti alla difesa giocano Jorginho e Barella che ha recuperato dall’infortunio. Scamacca punta di riferimento, con alle sue spalle, Frattesi, Pellegrini e Chiesa. Nell’Albania, Sylvinho sceglie il 4-3-3. Tra i pali c’è Strakosha. Nei quattro dietro Hysaj, Ajeti, Djimsiti e Mitaj. A centrocampo Asllani, Ramadani e Bajrami, mentre il tridente offensiva vede in campo Asani, Broja e Seferi. Al Signal Iduna Park di Dortmund, fischia il tedesco Zwayer. Stadio esaurito, venduti 66mila biglietti. Colpo d’occhio eccezionale con stragrande maggioranza di tifosi albanesi (sono circa 50mila), mentre gli italiani sono appena diecimila.

Dimarco, che errore Non c’è neppure il tempo di cominciare che l’Iduna Signal Parl esplode nel boato dei tifosi albanesi. Dimarco su rimessa laterale, consegna il pallone a Bajrami che di prima intenzione infila Donnarumma sul primo palo. Una botta non indifferente. Si gioca in una bolgia, e lo si capisce dalle maglie rosse sugli spalti. Qui a Dortmund sono abituati al miro giallo dei tifosi di casa, ma non avevano visto quello rosso albanese. In cinquantamila su 6emila presenti, con appena diecimila italiani, che pure si sono fatti sentire. Partita in salita, ma l’Italia non si scompone, anche se ha dimostrato coraggio perché un gol a freddo così, non era facile da metabolizzare. Soprattutto in uno stadio che era diventato una polveriera.

BB, basta la parola Una volta erano le iniziali di una delle più belle donne al mondo, stasera, la sintesi della nostra nazionale, legata ai nomi di Bastoni e Barella, BB appunto, che hanno rimesso in piedi e ribaltato una partita complicata. L’Italia ha dimostrato carattere, perché non era facile riprendersi dopo lo spavento iniziale. Gran pennellata di Pellegrini per la testa di Bastoni, Strakosha battuto ed è 1-1. sul secondo palo. Adesso l’Italia si distende che è un piacere e arriva subito il sorpasso. Conclusione di Scamacca respinta, sulla palla si avventa Barella e per l’ex Lazio c’è poco da fare: 2-1 e partita ribaltata. Bella Italia, Calafiori si prende subito la scena, Jorginho detta i tempi e giro palla senza sbavature. Frattesi centra il palo con la deviazione del portiere, Pellegrini ha provato prima con una girata al volo, poi è arrivato tardi su centro dalla destra di Chiesa colpendo di spalle. Infine occasione per Scamacca, divorata. Basta e avanza in un primo tempo giocato meglio, nonostante la grande paura iniziale.

Poca convinzione, quasi paura La ripresa è solo azzurra, ma l’Italia ha il torto di non chiuderla e rischiare fino alla fine di pareggiare una partita da vincere con altro scarto. Le occasioni, almeno inizialmente non mancano, con Frattesi e Chiesa, ma senza esito. Spalletti inserisce Cristante e Cambiaso per Pellegrini e Chiesa quando alla fine ne mancano poco meno di quindici. Manca l’imbucata giusta, dentro anche Retegui e Darmian, ma il finale non è brillantissimo. L’Italia si fa assalire dalla paura sull’assalto finale albanese. Donnarumma salva su Manai, ci mette le sue manone e dice che da quelle parti non si passa. Ma lo spavento resta, come quello in avvio che ha portato al gol. Finisve 2-1, bene così, ma dalla prossima servirà un po’ di convinzione in più.

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