Verso Euro 2024. Buffon: “Nazionale sottostimata”

Nella foto: Gianluigi Buffon

Massimo Ciccognani

ISELRLOHN (Germania) Ad aprire la giornata azzurra, è stato il capodelegazione Gianluigi Buffon che ha ufficialmente aperto Casa Azzurri. Sereno e convinto nella sua disamina di avvicinamento all’esordio. “Avevo molta curiosità di vedere i miei sentimenti, come mi sarei preparato in un altro ruolo, in un’altra veste. E ormai da 4-5 giorni le sensazioni, le situazioni che rivivo sono analoghe: il grado di adrenalina, attenzione e lucidità sono aumentate in maniera notevole rispetto ai primi giorni. Ci tengo a poter dare il mio piccolo contributo e che tutti noi si possa fare delle cose belle”.

E sulla Nazionale e sulle possibilità di espressione degli Azzurri, nessun dubbio: “Secondo me questa è una Nazionale che probabilmente è sottostimata, ma è una squadra molto competitiva innanzitutto per lo spessore umano dei ragazzi che la compongono. Questa è la cosa che mi ha sorpreso di più e mi ha fatto più piacere, il percepire senso di appartenenza verso questa maglia. E poi il loro atteggiamento: con umiltà e spirito di servizio sono a disposizione di ogni linea guida che l’allenatore e la Federazione gli trasferisce. Detto questo, ci sono 4-5-6 elementi che sono il top a livello mondiale. Oltre al gruppo, abbiamo anche le individualità giuste per disputare una bella competizione”. 

Da un numero uno qual è stato, il pensiero agli attuali numeri uno. “Donnarumma credo sia un punto fermissimo della nostra Nazionale, un punto di forza: con la Bosnia ha fatto una parata eccezionale, con un quoziente di difficoltà 9.9 periodico. Questo ci dà ulteriori sicurezze perché sai di avere una baluardo alle spalle anche quando sei in difficoltà. Vicario è un portiere affidabilissimo, sta vivendo una parabola eccezionale e l’esperienza in Premier gli ha fatto fare uno step ulteriore. E poi c’è Meret che non è l’ultimo arrivato: per quel che riguarda i portieri, l’Italia ha di nuovo a disposizione una fucina di talenti come non si vedeva da tantissimi anni”.

Si concentra sul presente, lasciandosi alla spalle i ricordi, anche i più piacevoli. “Andare a Duisburg? No, lo lasciamo tra i ricordi perché molte volte il ricordo è molto più bello rispetto alla realtà”.

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