Massimo Ciccognani
L’Atalanta non è imbattibile. E lo ha dimostrato la Juventus che nella notte della finale di Coppa Italia, l’ha battuta per 1-0, con una prestazione capolavoro di Massimiliano Allegri che mette in campo una Juve pratica e cinica che sa colpire al momento opportuno, per poi legittimare il suo successo con una porestazione robusta. L’Atalanta si è svegliata nella ripresa, ha messo pepe e sale sulla contesa, ma solo nel finale ha provato a far male. Vittoria meritata, quella dei bianconeri, decisa da un gol di Dusan Vlahovic dopo appena quattro minuti. In mezzo tanta Juve: per i bianconeri è il quindicesimo trofeo conquistato.
Così in campo
Olimpico sold out per la finale di Coppa Italia: in campo Atalanta e Juventus, con i bergamaschi che giocano la prima delle due finali, visto che i bergamaschi tra sette giorni saranno di scena a Dublino contro il Leverkusen per la finale di Europa League. Gasperini (3-4-2-1) deve fare a meno dello squalificato Scamacca, punta sulla consistenza di De Ketelaere falso nove. Alle sue spalle Koopmeiners e Lookman. In mezzo Pasalic ed Ederson, con Zappacosta e Ruggeri esterni. Dietro, Carnesecchi tra i pali, davanti a lui De Roon, Djimsiti e Hien. La sorpresa di Allegri (3-5-2) è Nicolussi Caviglia a centrocampo insieme a Cambiaso e Rabiot, con McKennie e Iling Junior esterni. Dietro, Perin tra i pali, davanti a lui Gatti, Bremer e Danilo. Di punta Vlahovic e Chiesa. Fischia Maresca di Napoli.
Vlahovic gol
Dopo averla vista contro la Roma, correre fino al novantacinquesimo con intensità, aspetti l’Atalanta, ma trovi la Juve che come un felino azzanna la preda alla prima occasione. Che arriva subito, grazie all’imbeccata di Cambiaso che fa partire Vlahovic, controllo, guarda Carnesecchi negli occhi e lo trafigge senza esitazioni. L’Atalanta accusa il colpo e la Juve potrebbe trovare subito il raddoppio, ma Gatti non è reattivo sul suggerimento di McKennie. Dea non pervenuta, tanta buona volontà, ma nessun pericolo per Perin.
Capolavoro Allegri
L’intervallo porta consigli a Gasperini che decide di cambiare gli interpreti, quattro cambi in successione: dentro Tourè, Hateboer, Scalvini e Miranchuk, fuori De Ketelaere, Hien, Zappacosta e Pasalic. Juve ancora pericolosa con Chiesa che va giù in area dopo un contatto con De Roon che colpisce a palla lontana. Per Maresca tutto regolare. Ci prova Tourè, ribattuto, poi De Roon chiude sull’incontenibile Chiesa e si fa male, dentro Toloi. Allegri invece richiama Chiesa per inserire Yildiz. Miranchuk ha subito la palla buona, ma spara alto. La Juve gioca con attenzione tattica, controlla e riparte con le sue freccebianconere. Vlahovic la mette dentro di testa, ma tutto fermo, gol annullato dopo la chiamata Var. Adesso si rivede l’Atalanta che spinge forte, ma l’occasione del raddoppio capita ancora alla Juve, con una bordata al volo di Miretti che centra in pieno la traversa al termine di un’azione alla mano. Sei più tre minuti di recupero, dove succede nulla, se non il rosso a Massimiliano Allegri per proteste. Vince la Juve, con pieno merito, la sua quindicesima Coppa Italia. E sorride anche Allegri che porta a casa il quinto trofeo.
Cartoline dall’Olimpico (di Gino Mancini)



