Derby della Madonnina: Milan per l’orgoglio, Inter per la Stella

Nella foto: Simone Inzaghi "vede" lo scudetto - Credit Uefa

Silenzio, si gioca il derby della Madonnina, in novanta minuti che più difficili non si potrebbero. Da una parte la lanciatissima capolista di Simone Inzaghi, ad un piccolo passo dalla conquista dello scudetto, il numero venti, quello della seconda Stella, dall’altra un Milan che vive nell’angoscia. L’eliminazione dall’Europa League, ha acuito i problemi per la squadra di Stefano Pioli, arrivato ormai al capolinea della sua avventura sulla panchina rossonera. Luvedì sera, l’ennesimo faccia a faccia di una storia che negli ultimi anni si è solo tinta di nerazzurro. Per Pioli finisce qui, ma il Milan non vuole vedere i cugini festeggiare lo scudetto. Sarebbe uno smacco troppo grande, ma dal canto suo Inzaghi non vede l’ora di tagliare il traguardo e festeggiare. Sono questi gli ingredienti dei novanta minuti di San  Siro: orgoglio e dignità rossonera, “venti” di felicità sulla pelle dei nerazzurri che hanno dominato in lungo e in largo la stagione e che smaniano dalla voglia di mettere la parola fine sul capitolo campionato. Ma il Milan, che giocherà il derby in casa, non ci sta, e dopo il flop di Roma, insegue una notte di riscatto. Lo deve alla sua gente che ha già contestato severamente i rossoneri al termine della partita dell’Olimpico, che chiede a gran voce una notte da vero Milan, quello che dopo lo                   scudetto, è scemato, fino al trovarsi fuori da tutte le competizioni. C’è poi un secondo posto da salvare che in tempo di magre vale la qualificazione alla prossima               Supercoppa Italiana, dove il Milan vuole esserci. Di contro la capolista che                                           gioca quasi a memoria, che ha fatto il vuoto alle sue spalle. Il tempo dell’attesa finito, Milan ed Inter sono chiamate all’ultimo sforzo. Inzaghi lo affronterà con la consapevolezza di aver scritto una pagina di storia nerazzurra, Pioli per chiudere con un sorriso e nella maniera più decorosa possibile, la sua avventura in rossonero.                

                                                            

                                                                                                       

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