Tabella rispettata, ma adesso serve la marcia giusta per la Champions

Stefano Sale *

È un De Rossi in formato Mourinho. La vittoria col Torino mette a risalto la tripletta fenomenale di Paulo Dybala, un fuoriclasse vero quando sta bene.  Ma anche un trend che si ripete anche col Toro – dopo Frosinone e Feyenoord – ma anche nelle prime uscite contro Verona e Salernitana. La Roma lascia il pallino del gioco agli avversari, almeno per una parte della gara, dove viene messa sotto, schiacciata nella sua area a difendere. Ma è altrettanto brava a ripartire, a far male con i suoi migliori giocatori del momento, tra cui anche il ritrovato Pellegrini. Con Josè si rischiava di meno mentre ora si osa di più. Si cerca di fare gol ma c’è forse più coraggio, con i rischi che aumentano. La differenza è che con questo atteggiamento finora è andata bene, per merito ma anche per buona sorte: 5 vittorie su 6 partite. Solo una sconfitta, pesante, in casa con l’Inter. C’è anche il pareggio e lotteria ai rigori con gli olandesi. Questi risultati ci mettono al sesto posto in classifica, a soli quattro punti dal quarto posto del Bologna. Ma è una Roma che fa anche fatica a costruire gioco, ora dal basso, anche se ha trovato un portiere più convincente, l’eroe di coppa. Daniele non ha sbagliato quasi nulla finora, ha coinvolto tutti, ha convinto tutti. Un gran lavoro di empatia tra lui, lo staff ed i giocatori, per rafforzare anche il concetto di “famiglia”. Praticamente lo stesso lavoro fatto da Josè Mourinho negli ultimi 2 anni, che ha portato a vincere quasi 2 trofei europei consecutivi. Fino al gennaio scorso, giorno dell’infausto derby di Coppa Italia, quando la squadra decide di non scendere in campo e decidono di mollarlo. Così la famiglia si sgretola e lui viene fatto fuori. 

Ma ora al comando c’è Daniele, anche lui uno di noi. L’unica differenza è che la rosa ora è al completo, sono tornati i lungodegenti convalescenti, chi non si erano più visti in giro a Trigoria, e qualche acquisto di livello. La squadra è disposta nella stessa maniera, linea a 3 che difende a 5, e quando di tratta di attaccare si passa a 4 o con una punta in più. Ma in realtà non c’è un modulo, è l’atteggiamento in campo che conta, i giocatori corrono di più, danno il fritto e seguono il tecnico, cosa che con Mou non accadeva più, sicuramente anche per colpe sue, certo. Siamo agli ottavi col Brighton di De Zerbi, ed in corsa per il quarto posto. Quindi tabella di marcia rispettata, come l’anno scorso. Ora tocca però ingranare la marcia davvero, le sfide vanno avanti, già col Monza sarà un test molto serio, squadra che gioca molto bene e che fa risultati sorprendenti. Un bel banco di prova che va superato però se vogliamo fare il salto di qualità. Avanti con fiducia. Forza Roma.

*Roma Club Dublino, tifoso Roma

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