Stefano Sale *
La faccia lui ce la mette sempre, a prescindere. Daniele si scusa con la famiglia Losi, ma sembra più una tirata d’orecchie alla società. Una caduta di stile che non vale neanche più la pena commentare, ci ha pensato il figlio Roberto a mettere lo cose apposto, in grande stile, a ricordare papà Giacomo, grande Capitano, tifoso romanista. Ad alzare ulteriormente la pressione in casa giallorossa ci pensa anche qualche giornalotto, si parla di fondi arabi interessati a rilevare la società dai Friedkin, che al momento però smentiscono. Tutto questo condito dalla storia dell’anello di Mourinho, commemorativo della vittoria della Conference, lasciato nell’armadietto di Trigoria. Che Josè sia stato tradito da una parte dello spogliatoio è ormai un dato di fatto, i Friedkin hanno poi eseguito. Tutto questo proprio quando regnava felice il nuovo corso di “normalizzazione” a Trigoria. Non il massimo prima della delicata partita di sabato contro la capolista Inter.
Daniele De Rossi ha finora portato un certo equilibrio e tranquillità anche grazie ai risultati positivi, tre vittorie su tre. Sul piano comunicativo non ha sbagliato una virgola, public relations e comportamenti esemplari, con tutti, tifosi e stampa. Daniele è molto bravo a fare il dirigente, chissà potrà esserlo un giorno. Nel frattempo adesso arrivano gli ostacoli veri. Ma non sarà certo la sfida con l’Inter per poter dare giudizi su DDR allenatore. La doppia sfida col Feyenoord ed il cammino in campionato sono le sue grandi chances. Note positive col Cagliari, prima partita vinta alla grande, rispetto alle prime due uscite. Il problema è l’euforia in questa città, per una partita vinta, giocata bene contro lo sconsolato Cagliari del nostro Claudio Ranieri. Anche Mourinho ne fece 7 all’Empoli giocando alla grande. Non sono mai qui le risposte. Serve continuità, ma soprattutto tirare fuori gli artigli quando arrivano le partite vere, quelle da dentro o fuori, in campionato o in Europa, che magari che ti portano a gjocarti le finali. Quindi evitiamo di fare torti a Daniele, alzare l’asticella o le aspettative. Siamo fiduciosi ma piedi per terra sennò rischiamo di scottarci. È se riuscirà, magari, ovazione. L’abbiamo sempre detto, anche se dovesse andar male non sarà mai colpa sua. Ma avanti con fiducia, certo. Sono arrivati nuovi giocatori funzionali, tipo Angelino o prospetti come Baldanzi, sono tornati i lungodegenti, chi prima non si allenavano, chi era fuori forma, chi era fuori zona. Ora siamo praticamente al completo, cosa inverosimile, cosa che Mourunho lamentava da più di un anno, manca solo Abraham. Se anche Smalling, Sanches ed Aouar si risvegliano siamo potenzialmente competitivi, anche per il quarto posto. Con l’Inter ce la possiamo giocare. Avanti Roma.
*Roma Club Dublino, tifoso Roma