Insieme ricominciamo

Salvatore Savino *

A Napoli pensiamo spesso di aver visto tutto o quasi, ed invece, puntualmente accade qualcosa di inaspettato, di non abituale. Questa volta abbiamo assistito ad una ennesima novità: la conferenza stampa di assunzioni di responsabilità. Protagonista di questa nuova tipologia di performance dialettica è stato il Presidente, che ha convocato la stampa presso il centro tecnico di Castel Volturno, per comunicare, Urbi et Orbi, quali erano le sue posizioni rispetto ai fatti avvenuti al Napoli negli ultimi mesi. Inutile dire che, come sempre accade, quando parla il Presidente del Napoli, immediatamente si formano le due fazioni, quella dei pro e quella dei contro e, del resto, si sa che in ogni occasione in cui si espone, il patron azzurro è sempre divisivo. Ciascuno è libero di essere o non essere d’accordo con quanto espresso in conferenza da ADL ma, di certo, non si può non soffermarsi ad approfondire quanto emerso, pur considerando che si tratta, ovviamente, di affermazioni di una sola delle parti coinvolte nelle varie storie, ma non sussistono allo stato elementi che possano mettere in dubbio la veridicità dei racconti. Volendo dare una spiegazione a questa stagione post scudetto rivelatasi finora negativa, al tifoso certamente non ha fatto dispiacere conoscere qualche retroscena, magari utile a darsi risposte a domande finora rimaste inevase. L’origine primaria dei problemi che hanno afflitto il Napoli in questi primi sette otto mesi successivi alla conquista del Tricolore, è stato l’addio inaspettato, e per certi versi triste, di Spalletti, cui è seguita la scelta, sbagliata anch’essa, di Garcia, errore poi amplificato dal ritardato esonero di quest’ultimo. Non voglio soffermarmi troppo oltre su questa conferenza, anche perché, per molti aspetti alcune cose non sono più rilevanti, e comunque non si potrebbero riparare gli errori commessi. Piuttosto, vorrei concentrare l’attenzione su quello che deve essere il vero focus dei tifosi: il raggiungimento degli obiettivi ancora possibili, e cioè, il quarto posto, con relativa qualificazione alla prossima Champions League, e, proprio con riferimento alla coppa dalle grandi orecchie, il superamento degli ottavi di finale contro il Barcellona.

Ci si aspettava molto di più dai campioni d’Italia a inizio anno, certo ma, come si diceva prima, inutile piangere sul latte versato o vivere nel rimpianto. Molto più logico invece, sforzarsi di dare il massimo, proprio perché, almeno questa piccola parte di traguardi ancora raggiungibile, diventi concreta. La vittoria con il Verona, giunta all’ultimo momento, ha comunque dato alcune risposte che, almeno in parte, hanno rasserenato l’ambiente partenopeo. Il gioco espresso non è stato certamente esaltante, specie per un pubblico che era ormai abituato al palato fino a deliziarsi di un gioco “Gourmet”, fatto di ingredienti di prima qualità combinati insieme da uno chef pluristellato, ma il momento è quello che è, e bisogna sapersi accontentare di quel che passa il convento, come ad esempio le numerose occasioni da gol create. Oggi, amici tifosi, ritengo sia inutile ed improduttivo stare sempre a ripensare a quello che è stato, ai successi schiaccianti con cui il nostro Napoli ha raggiunto il titolo, fatti peraltro non riferiti a tempi remoti, ma a pochi mesi fa. Stabiliamo un punto di partenza, anzi, di ripartenza. Abbiamo compreso, spero tutti, che la gestione del post scudetto è stata fallimentare, scandita da addii pieni di rancore, e il bel gruppo squadra vittima delle lacerazioni familiari, come purtroppo spesso accade ai grandi amori. Purtroppo, come canta Antonello Venditti, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano… ma amici mai… non è possibile…” Del resto, saltando a un altro immenso artista quale Lucio Battisti, ora ” davanti a me c’è un’altra vita la nostra è già finita…  non odiarmi… se puoi…” Bisogna guardare avanti, inutile rammaricarsi sulle macerie della casa ormai caduta. Occorre rimboccarsi le maniche e ricostruire da capo una nuova storia. Chi non ricorda la meravigliosa scena dell’indimenticabile Massimo Troisi, seduto con Lello Arena sotto la pioggia, che cerca di spiegargli che dopo un amore finito, per giunta con quello che potrebbe apparire un tradimento, la cosa migliore è quella di cambiare vita: “… tre anni Vince’…mi ha lasciato dopo tre anni… e non so nemmeno il perché…” e lui: ” Toni’, tu non puo’ sta accussi’… mo nun te piglià ‘a colpa…” É il momento di guardare avanti,  di seguire una strada nuova. Tutti siamo stati Vincenzo e abbiamo cercato di consolare un amico dopo una batosta sentimentale, ma tutti siamo stati anche Tonino, quello che soffre per amore, per cui conosciamo bene la ricetta giusta per guarire e cambiare. Con il tempo si leniscono le ferite, tutto viene visto sotto una luce diversa, e quello che oggi si guarda con astio e rancore, verrà visto con affetto, nel ricordo dei momenti belli vissuti insieme, ma, per ottenere questo, occorre prima rifarsi una vita, come si usa dire. La nostra storia d’amore, quella del Napoli della scorsa stagione intendo, ha vissuto il suo culmine con la vittoria dello scudetto, poi, le incomprensioni, i dissidi, fino alla separazione e al reciproco pungersi. È  il momento di ricominciare una nuova storia.  Domenica sera, Luci a San Siro, e così celebriamo anche Roberto Vecchioni. Mazzarri ora ha a disposizione quasi l’intera rosa, e l’assenza di Osimhen, a cui vanno fatti i complimenti per la qualificazione alla finale di Coppa d’Africa, per quanto importante, non può essere appiglio o scusante. Il Milan potrebbe anche essere sereno del suo terzo posto, ormai consolidato, visto che la realtà del campionato non dovrebbe consentire ai rossoneri di coltivare sogni pindarici. Di questo deve far tesoro la truppa azzurra. Le nostre motivazioni sono tante, e più forti delle loro, e vanno dal recupero della dignità di essere ancora i campioni d’Italia, a quella di vendicarsi, sportivamente parlando, delle sconfitte della scorsa stagione e dell’eliminazione dalla Champions. Aggiungiamo poi le motivazioni attuali, dalla corsa per raggiungere il quarto posto, al prepararsi al meglio, perché vincere aiuta a vincere, per gli ottavi contro i blaugrana catalani. Ora, che sia col modulo a tre, che sia con la difesa a quattro, solo il Mister, che vive quotidianamente lo spogliatoio, può sapere le scelte più giuste da fare. Magari, ma certamente lo starà già  facendo,  dare un’occhiata alle partite precedenti contro i diavoli di Pioli ( e chissà che il tecnico parmigiano non possa essere tra i papabili alla panchina azzurra ) potrebbe rivelarsi utile, visto che in tutte le occasioni è riuscito ad imbrigliare gli ingranaggi di quella che appariva una macchina perfetta con altri avversari. Questo Napoli, nonostante i problemi che ha avuto ad inizio stagione, ha tranquillamente le possibilità, tecniche e tattiche, per andare a prendersi i tre punti.                            Napoli mio, resisti a tutto, resisti a tutti quelli che non ti vogliono bene, a tutti quelli che dicono di amarti, ma, appena possono, ti pugnalano alle spalle. Io sarò sempre vicino a te, e te lo dico con i Negramaro: ” …ma a me importa solo di saper restare, fermo sulle mie gambe, qui ad aspettare, e che sia al mare, che sia dove soffia il vento, non mi importa… ricominciamo tutto…”. Forza Napoli Mio, Sempre

*Scrittore, tifoso Napoli