Domani Salernitana-Roma. De Rossi: “Partita durissima, ma siamo qui per vincere”

Prima trasferta dopo l’esordio all’Olimpico per la Roma di Daniele De Rossi. Giallorossi impegnati domani sera all’Arechi contro la Salernitana. Ma prima di entrare nel vico del match di domani, il tecnico giallorosso si sofferma su Sinner, in campo tra poco nella finale degli Australian Open. “Lo sport italiano arriva sempre nell’elité degli sport mondiali, fa il giro del mondo che Sinner sia in finale, è educato, pulito, sembra una bella persona perché non lo conosco, ma esportiamo un grande campione. Sono stato in vacanza con mia moglie a New York, mettevamo la sveglia per vederlo. Ci sono tante cose da fare oggi e non potrò guardarlo purtroppo”.

Domani la Salernitana, avversario scomodissimo in lotta per la salvezza. “Sarà difficile, le squadre che devono salvarsi danno sempre qualcosa di più nel ritorno. Non ho mai giocato a Salerno, sono curioso, avranno una spinta in più ed è un peccato non poter avere in trasferta i nostri tiufosi. Giocheremo anche per loro. La Salernitana ha un bravo tecnico e tanta qualità in fase offensiva, dovremo stare tanto attenti, hanno giocatori esplosivi e vecchietti come Candreva e Fazio, non so se lui ci sarà. A bocce ferme non pensavo di trovare la Salernitana così in basso, hanno una rosa importante, hanno perso all’ultimo contro Napoli e Juventus, pareggiavano 0-0 con l’Inter prima di Lautaro, hanno battuto la Lazio, ma andiamo lì per vincere la nostra partita”.

Da risolvere il problema trasferta. “Mourinho diceva che voleva una squadra di banditi, ma devi chiedere a lui cosa abbia riscontrato. Io vedo giocatori con personalità, se faccio un passo indietro e penso a loro dico che ci hanno portato in finale in Europa, Spinazzola e Cristante hanno vinto un Europeo in casa dell’Inghilterra. Sono fasi della stagione dove si è così, mi piace lo slogan squadra di banditi perché nel calcio serve essere spigolosi e avere le caratteristiche per vincere anche in maniera sporca. Credo di avere una grande squadra e dal punto di vista della personalità non peccano”.

Sulla crescita della squadra, ovviamente chiede tempo. “Un ritiro precampionato e un lasso di tempo più lungo ti aiutano tanto a far entrare dei contatti. Qui devi andare a botta sicura, sperando che certe cose già le sappiano. Quindi il merito è loro, nessuno può permettersi di toccare i miei ragazzi della Spal. Continuo ad amarli e sentirli come quando li allenavo. Questi invece sono giocatori fatti e formati, sanno tante cose calcisticamente, hanno qualità incredibili. Se con la Spal abbiamo visto qualcosa dopo 3-4 partite e li ringrazio sempre, ma lì ero anche io troppo inesperto, qui invece sono tanto ricettivi e tanto pronti Se vedete belle partite è merito loro, poi son ostati allenati da un allenatore forte per 3 anni. Non li abbiamo presi dall’oratorio, io do giusto qualche idea che può aiutarci. Loro sembra che gradiscano queste idee, ma ci vuole tempo per far vedere un’impronta. Il tempo aiuta, soprattutto senza partite decisive ogni 4-5 giorni”.

Capitolo formazione e buone notizie per Dybala, e stessa cosa dicasi per Huijsen, Mancini e Aouar. “Dybala è sembrato che stesse bene, si è allenato al 100% e lo vedo un po’ più brillante rispetto alla prima settimana. Dean sta bene, anche se ieri abbiamo fatto relativamente poco ma penso partirà con noi. Mancini sta bene, mi è piaciuto la sua partecipazione a quello che abbiamo proposto, mi è piaciuto come si sia buttato nella mischia. Aouar torna da una Coppa d’Africa, è allenato. Mi ha raccontato che ha dormito poco causa spostamenti vari, era un po’ sballottolato il primo giorno ma è pronto per giocare”.

Da decidere la posizione di Cristante. “È un pilastro della nostra squadra. All’epoca l’ho elogiato perché è un professionista serio, è un giocatore forte e continuo a essere affascinato da Bryan. Cambiano le caratteristiche con lui in campo, cambiano alcune geometrie, forse Paredes ha più qualità e Cristante più dinamismo, cambia quando cambi giocatori. Anche davanti, un conto se gioca Lukaku o Dybala oppure Belotti, ma la nostra idea di gioco non cambia perché abbiamo giocatori di personalità e con dinamismo”.

Risolto anche il problema di eventuali gerarchie in porta. “Le gerarchie in porta le ho decise quando sono arrivato, penso che Rui Patricio abbia parato molto bene e una partita non cambia la mia opinione, il portiere deve avere delle gerarchie ben stabilite che poi non sono eterne. Svilar lo conoscevo meno ma mi ha impressionato per completezza, un errore non cambia l’opinione che ho di Rui Patricio, ha salvato tante partite ed è concentrato su ciò che dovrà fare domani. Sui calciatori da recuperare, dico che Smalling si sta allenando insieme a Kumbulla, stanno facendo il loro percorso, lo staff medico lo monitora quotidianamente, mi sembra siano sciolti nei movimenti, forse dalla settimana prossima faranno qualcosina con noi ma non so quanto potrà tornare in campo, sono infortuni lunghi”.

E dalle parole, si passa ai fatti. L’Arechi sarà una bolgia, ma De Rossi, gladiatore di vecchia data, non tfrema. E con lui la sua Roma. Calcio d’inizio alle ore 20.45.

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