Frosinone nella tana del Verona. Di Francesco: “Cerchiamo continuità”

Nella foto: Eusebio Di Francesco (foto Carmelo Imbesi/Image Sport)

La vittoria in rimonta contro il Cagliari, ha riportato entusiasmo in casa Frosinone, atteso domenica ad un’altra gara fondamentale, al Bentegodi contro il Verona, con i giualloblù che partono dal +5 in classifica. Possibilmente da incrementare. Di Francesco, come al solito, è pragmatico. “Domenica servirà una squadra reattiva, rapida e brava sulle seconde palle. Una squadra così è perfetta. Loro con Djuric avevano caratteristiche diverse, hanno perso fisicità. Per me Henry è un ottimo attaccante, l’ho seguito quando era in Belgio. E’ un calciatore più dinamico. Hanno tanti calciatori interessanti che si stanno mettendo in mostra. Hanno cambiato tanto ma riescono a mantenere sempre un’identità ben precisa”.

Verona, trasferta sempre difficile. “Devo dire che la filosofia di Baroni la conosco, è una squadra solida e determinata nel voler raggiungere i risultati. Gli mancheranno degli uomini ma la filosofia della squadra è chiara. Nelle difficoltà si esaltano un pochino. I ragazzi che hanno preso sono tutti interessanti, Sogliano è un bravo direttore e credo hanno messo dentro giocatori che servivano. Non so come giocheranno, un’ipotesi l’ho fatta e credo vanno presi con grande attenzione”.

Sulla formazione si porta dietro, giustamente dei dubbi, da risolvere con l’avvicinamento alla gara. “Seck non ho ancora deciso se gioca dall’inizio o meno. E’ pronto per giocare ma non ho ancora deciso. Gli manca un po’ il ritmo partita ma è integro. per quanto riguarda gli infortunati abbiamo fuori Bonifazi, Lusuardi, Kalaj, Marchizza, Baez, Oyono e Lirola in difesa mentre Monterisi oggi si è allenato in gruppo speriamo di averlo. In dubbio Cuni e Ibrahimovic”.

Telegrafico in vista del Bentegodi, ma felice quando gli si chiede un ricordo di Gigi Riva.
“Mi fa piacere questa domanda perchè mi da modo di salutare tutto il popolo sardo. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo quando giocavo ed ero in nazionale. Quando ero a Cagliari e c’erano delle difficoltà mi chiamò e facemmo una chiacchierata costruttiva per venire a capo dei problemi. Una grande persona”.

IL resto Di Francesco lo tiene per sè, pensieri da tramutare in formazione. Perché la sfida del Bentegodi, vale tantissimo.

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