Roma a Torino per sfidare la Juve. Mou: “Serve tanta personalità”

Nella foto: Josè Mourinho (foto Gino Mancini)

Fine anno anno allo Stadium. Per la Roma, c’è la Juve di Massimiliano Allegri, cammino netto finora, l’avversaria più credibile per contendere il titolo all’Inter. Mourinho, lo sa perfettamente. “Sappiamo cosa aspettarci dalla Juve e da Max. Quando si parla di allenatore risultatista, io lo interpreto come la cosa più importante nel calcio. C’è gente che quando si parla di risultatista pensa sia una caratteristica negativa. Io invece penso sia positiva. La Juve difende tanto e bene, in contropiede è fortissima, su palle inattive hanno fatto tanti punti. Gioca una volta a settimana, che significa poter lavorare tanto in campo ed essere più riposati. Sta lì a giocarsi lo scudetto”.

Torino tappa importante. Mourinho mette in guardia i suoi. “Serve personalità. Serve molto dal punto di vista fisico e tattico, ma serve soprattutto personalità. Possiamo paragonare il Napoli alla Juve. In casa col Napoli abbiamo avuto la personalità che serve per giocare contro una squadra tecnicamente superiore. L’Olimpico ci ha aiutato, poi i ragazzi hanno giocato per vincere. Domani serve tutto questo. Sappiamo che sarà una gara difficile, ma servirà coraggio”. 

Determinante la fase difensiva. “Domani abbiamo a disposizione tre centrali che giocano insieme da tempo e Cristante potrà avanzare a centrocampo. E’ da sei mesi che sappiamo che N’Dicka sarebbe andato via e che Kumbulla non sarebbe stato disponibile, da tre mesi conosciamo le condizioni di Smalling. La strada che abbiamo scelto è quella di affrontare la situazione al di là delle circostanze. Il mio lavoro è preparare la squadra al massimo con quello che ho a disposizione. Kumbulla non viene a Torino”. 

Mancini e Dybala con tante problematiche, il tecnico giallorosso non si apre troppo. “Non dico se Paulo gioca titolare o no. La conferenza stampa prima dell’allenamento è anche una protezione in questo senso. Però la sensazione è che sarà disponibile. Per il resto non ho ancora deciso e devo parlare anche con lui. Mancini ha la stessa situazione della settimana scorsa, lui conosce già la sensazione di giocare senza allenarsi. Domani giocherà, lui sà che è molto importante per noi”.

Capitolo Pellegrini, rientrato contro il Napoli e subito con ottimi risultati. “Il mio parere è che sta migliorando. Al di là del gol. Non l’ho mai visto lavorare male. E’ uno che è sempre concentrato. E’ entrato bene e ha giocato bene. Ho visto lo stesso atteggiamento questa settimana. Sta crescendo e dobbiamo approfittare di lui nelle prossime partite. E’ un giocatore di qualità superiore”.

Sul mercato preferisce non entrare, soprattutto quando si parla del possibile addio a Renato Sanches e del no a Bonucci. “Non parlo dei calciatori di altre squadre. Bonucci va rispettato e il modo di rispettarlo è non parlare di un giocatore dell’Union Berlino. Io dico sempre due cose, il cuore di un club sono i tifosi. Ma ci sono le proprietà e le strutture che sono sovrane. Le decisioni sono di chi è sovrano. E quando tu fai qualcosa che piace molto ai tifosi alimenti quella passione, quando fai il contrario secondo me non si deve fare e più di questo non posso dire. Su Renato non ho alcuna informazione relativa a una sua possibilità di uscita. Né da parte di Renato né da parte del procuratore di Renato e sono gli stessi miei. Nessuna informazione da parte del direttore Pinto. Che sta vivendo una situazione complicata è ovvio, ma è complicata anche per me e per la rosa. Partirà per Torino? E’ un dubbio, perché la settimana non è stata pulita di lavoro e non ha lavorato come tutti gli altri. Sicuramente non giocherà”.

Come dire, altro indizio, perché dal suo arrivo non è mai stato utile alla causa comune. Facile il ritorno al Psg. Intanto c’è questa trasferta di Torino. Mourinho è stato chiaro, serve personalità, e pure tanta. La Roma ci prova, magari per chiudere l’anno in bellezza.