L’Inter vola a +4 sulla Juve: 2-0 alla Lazio

Nella foto: esultanza Lautaro Martinez (foto Daniele Buffa/Image Sport)


Armando De Paolis

Come direbbe Renato Pozzetto, il Natale quando arriva, arriva. E così alla fine, l’ex Inzaghi ce l’ha fatta a vincere all’Olimpico. Ed è una vittoria pesantissima (2-0 alla Lazio) perché permette all’Inter di portarsi a +4 sulla Juventus. Decide la premiata Lautaro-Thuram, un gol per tempo ed una gestione accorta della gara da parte della capolista che non ha alcuna intenzione di fermarsi. Sconfitta invece pesante per la Lazio, undicesima a meno sette dal quarto posto del Bologna.

Pasticcio Marusic, Lautaro non perdona

Un primo tempo non bellissimo, con la Lazio che ha provato a fare buone cose e l’Inter, cinica come non mai. Poi, è Natale, e allora Adam Marusic confeziona un regalo anticipato ai nerazzurri, regalando a Lautaro Martinez la palla del vantaggio interista. Quindicesimo centro in stagione per l’argentino. Buona Lazio, ma il primo affondo è nerazzurro con Thuram che sfonda, ci pensa Casale in scivolata a salvare. La Lazio ci prova, ma sbatte sul muro nerazzurro. L’Inter reclama per un mani in area di Gila, ma sia Maresca che il Var, lasciano correre. Darmian non è impeccabile e innesca Guendouz che non graffia. Poi, a cinque dall’intervallo, il regalo di cui sopra. Marusic la mette dietro ma finisce per regalare palla a Lautaro che elude l’uscita di provedel, gioco di gambe e palla sul primo palo.  E l’Inter ringrazia: 1-0.

Raddoppia Thuram

La Lazio prova a scuotersi alla ripresa del gioco e subito occasione per Rovella che calcia sul primo palo, Sommer c’è. Poi occasione per Kamada, conclusione da dimenticare. Inter che in questo frangente soffre. La Lazio continua ad attaccare, ma a passare è di nuovo l’Inter. Micidiale contropiede dei nerazzurri con Barella che filtra per Lautaro, assist per Thuram che col mancino la piazza: 2-0  a poco più di venti dalla fine. Finale in salita per la Lazio. Mkhitaryan va vicino al terzo gol con un altro contropiede, gran sinistro dell’armeno, chiude bene Provedel. Tanta accademia fino alla fine, escluso il rosso a Lazzari che manda platealmente a quel paese Maresca che lo manda sotto la doccia. Finisce qui, con la vittoria dell’Inter, sempre più regina.