Salvatore Savino *
No, non sarà mai una partita uguale alle altre la sfida che aspetta il Napoli allo Stadium. A Torino non sarà mai una partita uguale alle altre. qualsiasi tifoso del Napoli ha nel suo DNA l’essere contro (sportivamente) la Juventus, ritenerla il suo antagonista diretto e principale, qualsiasi sia la competizione nella quale la si incontri. Dopo la brutta sconfitta casalinga con l’Inter, i cuori dei tifosi napoletani sono sicuramente tristi. Qualcuno addirittura già ha perso la speranza in una stagione vincente, non certo trionfale come l’anno scorso, ma che quanto meno possa portare a qualche titolo. Cos’è per noi la partita contro la Juventus? E’ orgoglio e dignità, e’voglia di riscatto e cuore. Per tanti anni, quando il Napoli era una squadra di medio spessore, era la partita dell’anno, era quella che si diceva vabbè, basta che abbiamo battuto la Juventus. La classifica non solo non contava, anche perché, spesso, il Napoli non aveva proprio la possibilità di ottenere una classifica di ottimo livello, e quindi ci si accontentava della vittoria con la Juventus. Oggi non è più così dal punto di vista del grande risultato sportivo, ma di certo vincere contro di loro è sempre la cosa più bella del calcio napoletano. Chi non ricorda le delusioni patite a causa loro, una su tutte il gol di core ngrato Altafini, che tolse ai tifosi del Napoli la possibilità di vedere il tricolore. Uno considerato un figlio di Napoli, chi non ricorda la coppia meravigliosa con Sivori, che a pochi secondi, apochi minuti dalla fine, distrugge un sogno, infilando la rete azzurra. Quanto dispiacere, quante lacrime i nostri nonni e i nostri papà tifosi azzurri versarono quel giorno, ascoltando la radiolina di Tutto il calcio minuto per minuto… E tante altre volte, persino a casa nostra, l’umiliazione di essere sconfitti, di non poter mai raggiungere i grandi traguardi, perché nel momento migliore arrivavano loro e ci punivano, talvolta meritatamente, talvolta, brutto dirlo, in maniera sgradevole diciamo così. Però ci siamo tolti anche le nostre belle soddisfazioni, e qua torniamo a tempi più recenti. Io credo che se andiamo a vedere le immagini, Kalidou Koulibaly sia ancora lì, a mezz’aria, in quel salto verso l’infinito con cui incornò il pallone gettandolo alle spalle del portiere juventino. Quanta gioia in quel gesto, quanto entusiasmo. L’urlo di gioia nelle case dei napoletani credo che pervase l’intera città, finalmente li avevamo battuti e battuti a casa loro. Na ancora una volta, senza andare a rivangare fatti ormai arcinoti, neanche quella vittoria, neanche 91 punti di un Napoli stellare plasmato da Sarri fu sufficiente a portarci alla vittoria finale, perché su altri campi, e sempre con loro, accaddero cose difficilmente comprensibili ad un tifoso. Prima ancora di kalidou un Napoli mazzarriano come quello attuale ma solo nel nome della guida tecnica andò a violare il loro campo. Una partita incredibile che ci vedeva soccombere per 2 a 0 quando all’improvviso la grande rimonta del Napoli, coronata da un meraviglioso piatto all’incrocio Dei Pali del grandissimo Marechiaro Hamsik. Ecco, oggi il momento del Napoli è estremamente difficile, oggi si rimugina sulle scelte sbagliate dalla società al momento della scelta del nuovo tecnico. Ahi, quanto ci ha fatto male il periodo Garcia, si ripensa a quello che si è fatto sul mercato e soprattutto a quello che non si è fatto, a come forse non sia stato adeguatamente sostituito un baluardo insormontabile come Kim, nonostante il giovane Natan abbia a mio modo di vedere grandi prospettive. Si rimugina appunto su quello che sarebbe potuto essere non è stato. Prima di tutto però vorrei ricordare che esiste il sentimento della gratitudine e credo che la gratitudine sia giusta quasi obbligatoria nei confronti di chi ci ha portato soltanto pochi mesi fa alla conquista del Tricolore e quindi questa gratitudine va sicuramente ai calciatori uno per uno dal primo all’ultimo al massaggiatore al tecnico tra l’altro appena fregiato della cittadinanza onoraria di Napoli ma va anche alla società e al nostro presidente per aver scelto gli uomini giusti e per aver saputo portare dopo tanti anni di nuovo il tricolore a Napoli. Tutto ciò ha permesso non significa che non si debba criticare. Se ciò è fatto in maniera costruttiva con la voglia non di distruggere ma di dare una mano a riportare il Napoli dove merita di stare, dove gli spetta per rango per palmarès e per censo sportivo. Tornando alla partita contro la Juventus mi viene alla mente un vecchio brano di Lucio Battisti Orgoglio e dignità : questi sono le due caratteristiche che il Napoli deve mostrarci nella partita a Torino: Orgoglio e dignità. L’orgoglio di rappresentare una grande metropoli , l’orgoglio di rappresentare la squadra campione d’Italia, l’orgoglio di rappresentare milioni di persone sparse per il mondo con il cuore pieno di azzurro,e dignità, la dignità di non farsi sottomettere da chiunque si voglia avversario e su qualsiasi campo. Si può perdere in campo, ma non bisogna mai perdere la dignità non bisogna mai dare all’avversario la sensazione di averci umiliati e dove non ci supporta ancora la preparazione fisica che ci supporti il cuore l’anima. Che i ragazzi che scenderanno in campo a Torino i titolari come quelli che subentreranno a partita in corso, dimostrino cosa significa indossare la maglia del Napoli. Possiamo e dobbiamo farcela. Forse non riusciremo a rivivere il titolo ma dobbiamo essere il Napoli: una squadra di campioni, campione d’Italia, con un tifo unico al mondo e che deve avere un solo scopo la vittoria e allora uniti ricordiamoci il salto di kalidou koulibaly, ricordiamoci il piatto imperioso e L’urlo di gioia di Marechiaro Hamsik. Ricordiamoci la pennellata di Jack Raspadori dello scorso campionato, e più di tutte, mi è rimasto impresso e voglio ricordarlo insieme a voi, lo stendersi a terra di Piotr Zielinski a contemplare le stelle perché in quel momento quando Jack Raspadori riuscì a segnare il gol della Vittoria Azzurra. Forse Piotr si rese conto che i suoi sacrifici, gli anni lottati con la maglia azzurra finalmente stavano portando alla Vittoria dello scudetto. E allora Forza Napoli a Torino senza paura con orgoglio e dignità.Forza Napoli sempre
*Scrittore, tifoso Napoli