Stefano Sale *
Pensavano di averla già in tasca. È la fine del primo tempo. In vantaggio, in controllo, lo Slavia sotto a Tiraspol, una grande occasione per mettere il primo posto già in cascina. Ed invece tanti rimangono negli spogliatoi, ma sopratutto chi entra nella ripresa non fa una bella figura. Troppa sufficienza nell’atteggiamento, superficiali e senza la giusta concentrazione. Mourinho si sente tradito e non le manda a dire. Un attacco frontale a certi senatori accusati di non dare il fritto quando serve. Dice che Pep Guardiola li avrebbe messi già alla porta, ma anche lui lo farebbe, ma qui evidentemente non se lo può permettere. Gli rimane solo insistere e martellare. Questo pareggio grida vendetta. Incredibile non aver vinto. Lukaku firma il vantaggio, fa a sportellate per aprire spazi, ma Dybala stavolta si divora almeno tre gol facili, facili per chiudere la pratica. Ed ecco che arriva la solita dormita dietro che costa caro, poi troppo errori in mezzo e negli appoggi, poco aggressivi e cinici sottoporta. Gli imputati Aouar, ancora deludente, non morde. Poi, Spinazzola chiamato in causa a sostituire El Sharaawy, ma scende poco, e quando salta l’uomo i cross sono stracci bagnati; infine, Sanches e capitan Pellegrini, imballati sulle gambe ma ancora poco proponibili in queste condizioni. Alla fine lo Slavia ribalta la sua partita contro lo Sheriff all’ultimo respiro e torna primo, la Roma invece non riesce contro un avversario modesto, ormai quasi condannati al secondo posto, ai playoff di febbraio, contro uno squalo dalla Champions. Come dice il mister, sarà una grande partita con l’ennesimo sold-out, ma ci prenderà tante energie, servirà un’altra impresa. Intanto in campionato le cose tornano a girare in positivo, tre punti con l’Udinese e a ridosso dalla Champions, nonostante la rosa risicata ed i tanti problemi con gli infortuni. Un altro miracolo “Speciale”. Forza Roma.
*Roma Club Dublino, tifoso Roma