Verso Ucraina-Italia. Rebrov: “Le parole di Ceferin non contano, pensiamo a fare la nostra partita”

Nella foto: il ct ucraino Srergii Rebrov (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Massimo Ciccognani

LEVERKUSEN E’ la partita della vita, per l’Italia ma anche per l’Ucraina, che a dispetto di una guerra in corso, costretta a chiedere ospitalità in giro per l’Europa, è lì ad un passo dalla qualificazione a Euro 2024. Ma mentre all’Italia basta il pari, agli ucraini serve solo vincere. Vigilia tranquilla per i gialloblù di Rebrov, convinto nelle possibilità dei suoi. “Ci aspettiamo uno stadio tutto pieno che possa appoggiare i nostri calciatori. In questa sfida ci sono situazioni diverse. Noi dobbiamo vincere, l’Italia può fare una partita sia difensiva che offensiva, poi hanno grande intensità e un paio di buoni marcatori. Entro domani diremo ai nostri ragazzi tutto ciò che c’è da fare, proveremo a fare la miglior partita possibile. Mi piace l’atmosfera che si respira attorno alla squadra, c’è una grande responsabilità quando si gioca per la nazionale, ma le gare che i nostri ragazzi giocano all’estero danno sicurezza”.

Rebrov non scivola sulla polemica quando gli fanno notare che un po’ di tempo fa Ceferin ha detto che l’Italia deve partecipare a tutti i costi all’Europeo. “Reazione? A questo deve pensare la gente ucraina, non i nostri calciatori che devono restare concentrati e pronti per scendere in campo. Queste parole non vanno ad influenzare in alcun modo la nostra partita. Noi stiamo vivendo un momento difficile e vogliamo regalare delle emozioni positive alla nostra gente, vogliamo supportarli sapendo che le partite della nazionale possono aiutare i nostri ragazzi, i nostri soldati. Non abbiamo bisogno di motivazioni extra per una partita del genere. Chi prenderei dell’Italia? Ho grande rispetto verso la nazionale italiana, ci sono ottimi giocatori, ma non ho bisogno di nessuno di loro. Certamente la nazionale italiana è un’ottima squadra, sono giocatori forti, ma mi tengo i miei. Dobbiamo giocare molto concentrati come abbiamo sempre fatto durante il percorso che ci ha portato fin qui. Zalewski? No, non l’ho sentito. Ha cose più importanti da fare. Sappiamo che ci segue e ci supporta, ma sappiamo che ha cose più importanti a cui pensare”.

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