Verso Ucraina-Italia. Barella: “Destino nelle nostre mani”

Massimo Ciccognani

LEVERKUSEN Ed eccola la partita verità. A Leverkusen, c’è l’Ucraina, la sfida decisiva per accedere a Euro 2024. In conferenza, prima del ct Spalletti, si è presentato Nicolò Barella che ha puntato subito il faro sulla sfida agli ucraini. “C”è stato poco tempo per recuperare, ma quando giochi partite così importanti trovi energie che molto spesso non pensi di avere. Siamo pronti per la partita di domani, siamo carichi”.

Azzurri carichi, ben sapendo dell’importanza della posta in palio. “La differenza tra venerdì e domani? L’importanza è la stessa, questa partita può farci staccare il pass per gli Europeo per difendere il titolo. La gara con la Nord Macedonia ci ha dato la possibilità di avere il destino tra le nostri mani e questo è sempre un vantaggio”. 

Italia sempre più figlia del calcio di Spalletti. “Sicuramente quando inizia un nuovo percorso c’è sempre bisogno di tempo e in Nazionale ce n’è poco. Però c’è stata subito grande disponibilità da parte del gruppo. Vogliamo sempre mostrare un calcio propositivo e il fatto di aver subito due gol in due circostanze lo testimonia. Ma poi abbiamo reagito e aver vinto 5-2 è una grande iniezione di fiducia per noi”. 

L’Italia non giocherà per il pareggio. “E’ molto più facile gestire la partita quando c’è un risultato acquisito, proveremo a vincere e a mettere la partita sui nostri binari. Ottenere altri tre punti sarebbe un ulteriore step di fiducia, vincere una gara non è pareggiarla ma sappiamo di poterla anche pareggiare. A fine partita eventualmente non dobbiamo per forza inseguire il successo, ma sempre meglio provare a vincerla subito”.

Sull’eventualità calci di rigore, pronto a tirarlo, ma parole al miele per Jorginho. “Sì, sarei assolutamente pronto per tirarli ma ci sono rigoristi più abituati di me a calciarli. Per quanto riguarda Jorginho, i rigori si sbagliano, si segnano… Dobbiamo solo ringraziarlo per quello che ha fatto in questi anni, con la sua esperienza ci ha aiutato molto a migliorare. Possiamo solo ringraziarlo. Poi il rigorista lo decide il mister e Jorginho è un campione talmente affermato che non ha bisogno delle nostre coccole. Col mister non ne abbiamo parlato del rigorista”.


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