Domani Ucraina-Italia. Spalletti: “E’ un giorno che voglio vivere”

Massimo Ciccognani

LEVERKUSEN Dentro o fuori, staccare il biglietto per Euro 2024 oppure rimandare tutto agli spareggi di marzo. Epilogo che l’Italia vuole evitare, per mille motivi. Domani ultima di girone contro l’Ucraina, entrambe appaiate al secondo posto, ma con gli azzurri che vantano la vittoria nello scontro diretto dell’andata. Ucraina con un solo risultato, vincere, all’Italia può andare bene anche un pari. Luciano Spalletti guarda tutti con gli occhi della convinzione, schiva le domande “strane”, ma è pronto a giocarsi le sue carte dal tavolo verde della BayArena. C’è da dare il secondo calcio alla paura, e resistere alle pressioni arrivate anche d Nyon e dal presidente Ceferin secondo cui l’Italia deve andare all’Europeo. “Noi siamo entrati con le difficoltà, noi abbiamo sicuramente fatto un risultato che poteva essere diverso, ovvero quello di Skopje. Anche se poi visto il percorso dell’Ucraina per la gara di domani non sarebbe cambiato nulla. La gara con l’Inghilterra la si può perdere, quindi abbiamo creato i presupposti per giocarci questa partita a viso aperto. Però poi mi è successo tante volte di affrontare cose che mi spaventavano e poi affrontandole mi sono entusiasmato, questa è una di quelle. Queste gare un po’ di pressione te la mettono, poi ci vai dentro e si vedrà chi ha più forza e qualità. La domanda vera è: ‘Possiamo farcela?’ E tutte le risposte dicono di sì. Si va a giocarla e poi si vede di che pane siamo fatti”.

Fortemente convinto. Dell’Ucraina conosce tutto e sa come affrontarla. “Il percorso fatto, ciò che dice la classifica è che l’Ucraina ha gli stessi punti dell’Italia, non ci sono favoriti. Il ct dell’Ucraina ha preparato la gara nel miglior modo e mi aspetto una gara offensiva da parte loro, lui ha un modo di lavorare con le squadre da calcio aperto, dà qualità come allenatore. Lo si legge nelle analisi delle partite disputate dall’Ucraina”. 

Sarà un’altra gara rispetto a quella di Milano all’andata. “Sappiamo attraverso il nostro modo di stare in campo fin da quando abbiamo iniziato quali sono le nostre abitudini, i nostri pensieri. Ci siamo creati uno stile di vita che porteremo anche nella gara di domani sera. Ci sono delle attenzioni da fare, ma ci siamo creati un modo di stare in campo che secondo me è molto corretto. Poi dobbiamo mantenere sempre il giusto equilibrio, loro dal punto di vista offensivo sono molto forti e quindi ciò che diventa fondamentale è farsi trovare sempre in ordine con le ricomposizioni, con le marcature preventive. Questo comportamento non possiamo sbagliarlo, come accaduto contro la Nord Macedonia. Stessa cosa. Loro secondo me saranno un po’ costretti col passare dei minuti a forzare la partita, ma a noi non cambia nulla, quando ci sarà il momento di pressare lo facciamo, quando invece non siamo in ordine si concederà, se necessario, anche un po’ di campo”.

Sulla formazione dribla con smalto, e alla domanda se sarà un centravanti piccolo o grande… “Cerco di darvi una mano più larga… Ci saranno 4-5 cambi, centravanti o no inseritecelo voi”. 

Di sicuro, dovesse capitare, non sarà Jorginho a calciare un eventuale calcio di rigore. “Abbiamo altri calciatori che possono tirare i rigori, sarebbe sbagliato andare a forzare un’altra volta Jorginho sul dischetto. Sarebbe un metterlo in difficoltà chiedergli di battere un rigore ora. Chi toglierei all’Ucraina? Hanno una nazionale forte, stanno facendo molto bene anche all’estero. Però io preferisco i miei a quelli degli altri”. 

E’ la sua partita e non lo nega. “Questo è uno di quei giorni che ti faranno dire che i miei giorni li ho vissuti, oppure possono diventare rimpianti o rimorsi. Una partita così può dare pressione, certo, ma queste sono soprattutto grandi opportunità e niente può limitare la nostra voglia matta di andare a difendere il titolo europeo. Noi siamo quelli là e abbiamo il dovere di andare a difenderlo. Molti nostri giocatori sanno che fatica è costato quel titolo, quindi ci faremo trovare pronti”. 

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