Premier. Tottenham in caduta libera: il City scappa via

Nella foto: Pep Guardiola e Cole Palmer - Credits Uefa - (Photo by Alexander Hassenstein - UEFA/UEFA via Getty Images)

Daniele Oliviero

Dalle stelle alle stalle. Non si vedeva da parecchio tempo un inizio così strabiliante del Tottenham, che dopo dieci giornate era rimasto imbattuto. Poi il nero, un piccolo cedimento che ha portato ad un capitombolo di natura fantozziana. Da primi che erano, nel giro di una settimana scarsa gli Spurs sono scesi al quarto posto, arrivato dopo il macello con i cugini del Chelsea e il tonfo di Wolverhampton. Postecoglu si mangia le mani per aver regalato troppo terreno alle sue rivali, in particolar modo al City, che quatto quatto si è rimesso in carreggiata dopo alcune sbandate. I Citizens fanno piazza pulita dei suoi avversari, superando il Brighton di De Zerbi, conquistando in maniera netta il derby di Manchester, calpestando il Bournemouth. Guardiola si gode le prodezze di Haaland, Alvarez e Foden, che hanno permesso alla squadra di arrivare alla bramata vetta con 28 punti, e con un solo punto che li separa da Liverpool ed Arsenal. A proposito di Gunners e Reds, arriviamo al secondo posto occupato proprio dai due, ex equo di punti, 27 per l’esattezza. È vietato definire banale la sfida tra Arteta e Klopp, prima di tutto in guerra per sancire la vera antagonista della capolista. Ma anche al quinto piano le contese non mancano,  con un Aston Villa a quota 25 che si tiene stretto con le unghie e con i denti l’unico slot per l’Europa League. Ma i Villagers devono rimanere vigili, dato che dietro l’angolo c’è uno United in salita che rimane a -4, seguito da Newcastle e Brighton.

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