Estasi madrilena

Salvatore Savino *

È appena passata a Napoli la tempesta madrilena. I blancos, i Galacticos, sono venuti con la forza della storia a gonfiare le loro vele nell’azzurro del golfo di Partenope. Inutile negarlo: chiunque ama il calcio, non può non provare un brivido di emozione,quando dagli spogliatoi appaiono le bianche divise delle merengues madrilene, e questo è quello che abbiamo vissuto qualche sera fa. Il Napoli non è ancora un top Club, sta lavorando sodo per diventarlo, ma, nonostante questo, non ha fatto una brutta figura al cospetto dello squadrone guidato dall’ex Ancelotti. La squadra azzurra, schierata da Garcia con quelli che una volta avremmo definito i titolarissimi, considerando le assenze forzate degli infortunati, ha cominciato la partita con il giusto atteggiamento: ha tenuto la linea alta, ha cercato di creare pressione negli spagnoli, fino a passare meritatamente in vantaggio, con un’azione da calcio piazzato finalizzata, udite udite, dalla coppia di centrali difensivi Natan – Ostigaard, che tanti timori aveva suscitato prima della gara e che invece si è molto ben comportata. E’ a questo punto che la classe, l’esperienza, la qualità dei madrileni, ha cominciato a venire fuori: al primo errore, un distratto tocco laterale del capitano, con due tocchi il Real, con Vinicius Junior, si è trovato davanti a Meret, che non fa un passo avanti per ridurre lo specchio di porta disponibile, ed è il pari. Ancora, poco dopo, un Bellingham che sta avendo un impatto devastante in questo inizio di stagione spagnola, slalomeggia sin troppo facilmente tra gli azzurri, fino a trovare la rete del vantaggio. Il Napoli ha una buona reazione: non si disunisce, non rischia mai l’imbarcata, anzi, poco alla volta, ricuce il suo gioco, giungendo al pareggio con un rigore di Zielinski, che va a baciare il palo prima di adagiarsi in rete. Il pareggio potrebbe stare bene agli azzurri, e forse anche al Real. Qualche azione da ambo le parti, ma nulla che facesse presagire una imminente variazione del risultato. D’un tratto, e questo si può ottenere quando si ha una squadra imbottita di campioni, Valverde tira un missile terra aria da circa 25 metri, che viene anche leggermente deviato da un difensore, e Meret, anche in questa occasione, non appare impeccabile: un rimpallo sfortunato sulla traversa condanna lui all’autogol e il Napoli alla sconfitta. A questo punto, in città, come nella meravigliosa poesia di Ungaretti, “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Ritornano i dubbi e le insicurezze, si riparla dei rinnovi di Osimhen e del mancato impiego di Mario Rui, a mio modo di vedere invece pienamente giustificato dalle esigenze di avere un uomo in più in grado di affrontare i duelli aerei, nei quali gli iberici avrebbero avuto predominanza. La partita con il Real Madrid, ha dato alcune risposte a domande che non vanno tralasciate: la squadra ha mostrato carattere, qualità di gioco, coesione tra i reparti e, cosa che ha sempre contraddistinto gli azzurri, un gruppo unito e compatto. Le pecche che a mio parere vanno corrette, migliorate, sono: una certa leggerezza nell’affrontare gli attacchi frontali ( il gol di Bellingham ha ricordato molto quello di Samardzic in campionato ), una ancora non ritrovata precisione al tiro da parte degli attaccanti, e la poca decisione del portiere in alcune fondamentali situazioni di gioco. Tutte cose migliorabili, con il tempo ed il lavoro, cosa che il Napoli sta già facendo. Ora ci aspetta una importante, fondamentale, partita di campionato, contro una lanciatissima Fiorentina. Sarà ancora una volta una gara casalinga che precede la sosta per le nazionali, ma stavolta non ci sono risultati diversi dalla vittoria. I gigliati sono a pari merito con noi in classifica, e vanno rimessi più dietro, così come non possiamo consentirci di far allungare le milanesi. Tre punti con i viola e poi, nonostante la sosta porti via tanti calciatori in giro per il mondo, ci si preparerà al nuovo ciclo di partite da vincere, sia in campionato che in Champions, dove potrebbe essere sufficiente portare a casa le due vittorie contro i teutonici dell’Union Berlino. Pronti quindi alla gara contro i viola, con impegno ed attenzione: vincere è più che fondamentale nell’economia del campionato, e gli azzurri, che lo sanno, sono certo che riusciranno nell’intento. Avremo poi tempo per pensare ad altro, e, chissà,  per sognare di uscire da trionfatori dal glorioso prato del Santiago Bernabeu…Forza Napoli Sempre.

*Scrittore, tifoso Napoli

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