Napoli in rimonta sbanca Frosinone con super Osimhen

Nella foto:l'esultanza di Victor Osimhen (Foto Gino Mancini)

Marco Grande 

Il Napoli riprende da dove aveva lasciato. Ovvero con una vittoria. Alla prima sbanca Frosinone (3-1) e mette in cassa i primi tre punti della stagione. Ciociari a testa alta. Squadra ancora da costruire, ma le buone idee di Di Francesco si vedono. Ciociari avanti con Harroui su rigore, agli albori. Poi ci pensano, nel primo tempo, Politano e il solito Osimhen a ribaltarla. Prima che sempre il nigeriano la chiuda a dieci dal termine. Serviva coraggio e testa, lo aveva detto Di Francesco alla vigilia. E di fatto è stato così. Nulla da rimproverare ai suoi ragazzi, col test superato a prescindere da come è finita. Il divario tecnico, poi, ha fatto la differenza. Soprattutto nella ripresa, infatti, sono venute fuori le enormi differenze tra i due organici. Tra chi gioca per riconfermarsi nell’èlite del calcio nazionale ed europeo e chi, invece, scende in campo per rimanere tra i grandi con merito. 

Cosi in campo

Di Francesco chiama col 4-3-3, Garcia risponde allo stesso modo. Tra i pali c’è Turati, supportato dal quartetto difensivo targato Oyono, Monterisi, Romagnoli e Marchizza.  Davanti, il tridente comprende Baez, Cuni e Caso. Con Harroui, Mazzitelli e Gelli nel mezzo. Napoli orfano di Kvaratskhelia, a riposo per risentimento muscolare. Garcia lo sostituisce con Raspadori, che chiude il tridente insieme alla star Osimhen e Politano. A centrocampo debutto per la new entry Cajuste, affiancato dalla garanzia Lobotka e da Zielinski. Arbitra il 30enne Mercenaro di Genova.

La sblocca Harroui

Ci vogliono appena cinque giri di orologio per smentire chi pensava che il Frosinone temesse il salto di categoria e la complessità della sfida. Gli uomini di Di Francesco non mostrano alcun timore reverenziale e se la giocano da subito alla pari. Il Napoli, di contro, appare decisamente rallentato e piuttosto nervoso, come testimoniato dai due cartellini gialli rimediati ad inizio partita. Il primo di questi è quello che apre la strada al vantaggio dei ciociari. Sugli sviluppi di corner, Cajuste colpisce in area (e nettamente in ritardo) Cuni. Di dubbi ce ne sono ben pochi e il breve controllo VAR è solo una formalità. L’arbitro assegna il rigore e ammonisce con il giallo il nuovo acquisto azzurro. Dal dischetto, Harroui con freddezza per il vantaggio ciociaro. Il Frosinone prende vita, sapendo che dalla sfida ha poco da perdere e tutto da guadagnare. L’opposto del Napoli, spaesato e tutt’altro che libero di testa.

La ribaltano Politano-Osimhen

Il Frosinone fa il Napoli e il Napoli fa il Frosinone, il canovaccio è questo. Almeno fino a metà del primo parziale, quando i partenopei trovano improvvisamente la via del pareggio, grazie a Politano. Nella prima vera situazione in cui gli azzurri hanno spazio, ci pensa l’ex Inter a trafiggere Turati con uno splendido tiro dal limite dell’area. Il portiere tocca ma non basta, è 1-1. Ed è anche l’inizio di un’altra partita. Il Frosinone accusa psicologicamente la rete incassata, il Napoli lo capisce e prova a prendere in mano la sfida. E non è un caso che Raspadori, dopo la mezzora, trovi, nel cuore dell’area, la rete del 2-1. Che però dura giusto il tempo di un breve festeggiamento, visto che l’azione era partita da una posizione di fuorigioco iniziale di Cajuste. Marcenaro ravvisa l’irregolarità e si resta sull’ 1-1. Solo per un attimo, però, visto che il Frosinone ancora non ha fatto i conti con la dura legge di Osimhen. Ed è proprio verso fine primo tempo che l’attaccante nigeriano, mette la freccia per i suoi e sorpassa. Gli basta un pallone, ricevuto da Di Lorenzo dalla corsia di destra, per trafiggere Turati con un destro potente dal limite. Palla sotto la traversa e partita ufficialmente ribaltata. Due a uno. Da sottolineare il lavoro del terzino della nazionale, che corona con l’assist vincente una splendida percussione sull’out di competenza.

La chiude ancora il nigeriano

Che inizia la ripresa con un piglio decisamente differente. La ruggine iniziale, complice l’inerzia psicologica che gioca in suo favore dopo averla ribaltata, porta la squadra di Garcia ad affermarsi tanto sul piano territoriale quanto su quello delle occasioni create. Subito Anguissa per un rivedibile Cajuste, questa la prima sostituzione del tecnico francese. Il Frosinone risente del cambio di direzione della sfida. Ora i ciociari faticano a mettere anche la testa fuori dalla propria metà campo. Ma quando lo fanno, verso l’ora, rischiano di trovare il pari. Merito di uno splendido calcio di punizione dai trenta metri di Baez: Meret non può mai arrivare ed è costretto a ringraziare il legno, che avita il due a due. Sul capovolgimento di fronte, il Napoli fa le prove generali per chiuderla col solito Osimhen: il suo destro dal limite però è alto di un nulla. Poco dopo sono ancora gli azzurri a creare. Lobotka da fuori la piazza col destro, ma il suo tiro fa la barba al palo. Il Napoli non vuole affatto sorprese e la vuole chiudere. Ed ecco che, a venti dalla fine, Raspadori prova ad impensierire Turati da posizione defilata. Se qualcuno pensava ad un match ancora in bilico, ecco che a dieci dalla fine, viene messo il punto esclamativo sulla sfida. Ci pensa ancora lui, Victor Osimhen. Lanciato in profondità ancora da Di Lorenzo, il nigeriano trafigge col destro Turati. Tre a uno. Che potrebbero addirittura essere quattro quando Simeone, subentrato al posto di Osimhen, mette a dura prova Turati, che concede corner. L’ultimo squillo di una partita ricca di emozioni, portata a casa da un Napoli che ha saputo sbloccare l’iniziale e comprensibile momento di blackout, trasformandolo in motivazione per poter poi dominare l’incontro. Il Frosinone invece resta a secco, ma ciò che è certo è che, con l’atteggiamento visto soprattutto nel primo tempo, quello di chi scende in campo senza paura , quest’anno i ciociari di soddisfazioni possono togliersele. E anche molte.

Nella foto: Esultanza al gol del Frosinone (Foto Gino Mancini)
Nella foto: Garcia “isturisce” Di Lorenzo (Foto Gino Mancini)
Nella foto: Eusebio Di Francesco (Foto Gino Mancini)
Nella foto: controllo aereo di Victor Osimhen (Foto Gino Mancini)
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