Guardiola: “Complimenti all’Inter e a chi non mi ha esonerato prima”

Nella foto: Pep Guardiola - Credits Uefa - Photo by Michael Regan - UEFA/UEFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

ISTANBUL Il sorriso non l’ha mai perso, neppure nei giorni difficili. E stasera lo sfoggia con eleganza, ma con grande rispetto per l’avversario sconfitto. “Anzitutto, voglio fare i complimenti all’Inter – apre la conferenza Pep Guardiola -. Non c’è cosa che possa alleviare il dolore, ma essere la seconda miglior squadra d’Europa è una grande cosa. Poi voglio ringraziare il mio ds e il mio CEO: chiunque altro mi avrebbe licenziato da tanto. Quanti club distruggono i propri progetti per inseguire questa vittoria. Abbiamo segnato quasi alla fine, non sarei cambiato se avessimo subito una rete all’ultimo e sarei rimasto lo stesso uomo. Credo sia importante dirlo. Oggi abbiamo centrato il treble, ma penso che sia giusto dare credito a quello che abbiamo fatto negli anni vincendo cinque Premier League. Ci siamo arrivati soffrendo, perché l’Inter è una squadra eccezionale”.

Ancora non ci crede. “Sto bene. Festeggeremo domani, come è successo in passato. Abbiamo faticato nel primo tempo, non ci aspettavamo che si muovessero così tanto come hanno fatto, non siamo riusciti a trovare i soliti corridoi di passaggio. Siamo riusciti a fare un gol e abbiamo sfiorato il secondo con Foden: è stato bravissimo Onana, poi abbiamo ripreso a soffrire e dobbiamo ringraziare Ederson. Futuro? Non me ne parlate. Il mio presidente mi ha già ricordato che l’anno prossimo la Champions sarà a Londra. Io voglio godermi il momento è un onore aver raggiunto Ferguson: stamattina mi ha scritto e mi sono commosso”.

Stasera Pep ha fatto la storia visto che è l’unico manager d aver fatto due volte il triplete.
“Sono quattordici anni dalla prima volta e quattordici è il numero di Cruijff. Oggi è stato molto difficile attaccare l’Inter: l’anno prossimo cercheremo di giocare sempre meglio, di attaccare meglio. Però oggi voglio fare i complimenti all’Inter”. 

In tribuna anche il proprietario a godersi una notte magica. “Senza di lui non saremmo qui, è una persona centrale per noi. Mi hanno supportato in maniera incondizionata, mi hanno dato un credito incredibile e parlo di tutta la società, trasmettendo fiducia nei miei giocatori. Però, devo essere onesto: oggi avremmo potuto perdere. E magari ci avrebbero detto che eravamo dei perdenti. Quest’anno era scritta nelle stelle”. 

In tribuna c’era anche Roberto Baggio al quale Pep è molto legato. E ha battuto in finale un’italiana. “Mi fa piacere anzitutto che ci fosse Baggio qui: mi porta fortuna, spero ci sia anche in futuro. Io non mi considero né questo né quello: a voi italiani piace dare di favoriti, parlare di pressione, però io sapevo che l’Inter sarebbe stata fortissima. Per come si muovono, per come creano spazio agli attaccanti: avevano tutto per essere in finale di Champions League, adesso saranno tristi come noi due anni fa. Però si va avanti e ci potranno riprovare l’anno prossimo. Complimenti, è stata la squadra italiana che immaginavo”.

La svolta, stavolta c’è stata in semifinale contro il Real Madrid. “Beh, che dire? Iniziamo la rincorsa (ride, ndr). Non possiamo compararci alla loro storia, la cosa importante è essere lì anche l’anno prossimo, a correre per vincere. Conoscendomi, non succederà. Però lo ammetto: per il club è un grande sollievo. Finalmente la smetterete di chiedermi se vincerò la Champions o no”. 

Guardiola ha vinto con Barcellona e City. “Vincere questa competizione è sempre difficile, con qualsiasi squadra. Ricordo quando vincemmo la prima Champions del Barça: sfidavamo la Sampdoria ed è stata una partita molto simile a quella di oggi, abbiamo sofferto. C’era un giocatore incredibile come Ronald Koeman, che ha deciso questa partita. Non è facile vincere. Vi basti ricordare come ha vinto il treble lo United contro il Bayern Monaco. Per vincere bisogna mettere in conto tanta sofferenza”. 

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