Con Mou al comando. Sempre

Stefano Sale

“Bisogna saper perdere”. Soprattutto quando c’è di mezzo la Roma, o anche Mourinho, aggiungo io. L’onda dell’ipocrisia si è abbattuta all’ indomani del grande furto di Budapest. Non aspettavano altro. Tutti fenomeni di fair play, in un battibaleno. Con quale faccia e coraggio questi personaggi hanno la spocchia di parlare, ignorando il fatto che nell’era di internet e dei social ormai chiunque dica una baggianata viene poi smascherato in pochi minuti. Non hanno una minima vergogna, da ex giocatori, dirigenti, allenatori novizi, tutti protagonisti tra passato e presente, di tutto tranne che di fair play. Josè Mourinho si è fatto tutto il campo per andare sotto la curva dei tifosi del Siviglia per applaudirli, per poi complimentarsi con i giocatori avversari.  Tra gli applausi. Nonostante l’amarezza. Un Fair Play vero. Neanche una menzione, una riga, una parola, da nessun collega, giornale o mezzo di comunicazione. Questo è l’odio che questi personaggi hanno per quest’uomo. Rimarcano solo le parole scagliate verso l’arbitro, parole dure certo, a caldo, per la rabbia di aver perso una finale per colpa di chi non aveva fatto il suo dovere. E allora il saper perdere qui sarebbe il sinonimo di non lamentarsi mai e rispettare tutte le decisioni prese dall’arbitro in campo, anche quando di mezzo c’è una coppa palesemente rubata? Praticamente utopia nel mondo pallonaro. Non esiste una partita di calcio dove giocatori e allenatori non si sono mai lamentati. E mai esisterà. Tutti questi benpensanti adesso “gentleman” del calcio fanno sorridere ma neanche troppo. Josè Mourinho è un vincente e non è abituato a perdere, ma la Roma si. La cultura della sconfitta noi ce l’abbiamo un po’ nel nostro Dna storico, ne abbiamo passate tante, anche se poi ci siamo sempre rialzati, a testa alta. L’uomo di Setubal ci sta indicando il percorso verso la cultura della vittoria ma anche del rispetto reciproco,  quello che in tanti non hanno per questo club. Mou è lí e ci difende. La Roma e la sua tifoseria vanta l’onestà, orgogliosa da sempre, perchè la cultura dell’inganno non ci appartiene. L’ipocrisia truffaldina la lasciamo volentieri a loro, ai benpensanti dietro l’angolo, quella si nel loro Dna, da sempre. Se la società deciderà di ripartire da Josè allora riparta anche dai suoi valori, sostenga le sue battaglie, dentro e fuori, dia pieni poteri sulla gestione tecnica, lo affianchi con una grande figura in simbiosi, che lo possa aiutare a rafforzare la squadra, insomma facciamolo Romanista a vita, un passo ulteriore in questo grande legame e senso di appartenenza. La vittoria sofferta in extremis con lo Spezia ci riporta in Europa League, per la rivincita, speriamo qui a Dublino. Adesso però ci riposiamo, aspettando il mercato. Auguri di pronta guarigione a Tammy Abraham. L’appuntamento è per la prima di campionato. Con Mou al comando. Sempre Forza Roma. 

*Roma club Dublino, tifoso Roma


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