Vorrei festeggiare, grazie

Salvatore Savino *

Buon scudetto a tutti! Voglio ricordarlo, perché a leggere i giornali di questi giorni, o seguendo i programmi sportivi, di qualunque ordine e grado, mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, a quell’epoca nella quale, da giovane tifoso del Napoli, aspettavo con ansia la Domenica Sportiva, nella speranza di ritrovarmi almeno nella parte sinistra della classifica. Sentire le voci di Alfredo Pigna, di Adriano De Zan, Sandro Ciotti ed il suo ” il sorriso che non conosce confini “, che rivolgeva a Maria Teresa Ruta, mi facevano da guida nell magico mondo del pallone. Esultavo ai gol di Valerio Majo a San Siro, di Luigi Boccolini contro la Lazio, alla punizione bomba di Erasmo Lucido, che costrinse un certo Ancelotti ad abbassarsi in barriera. Tutte esultanze e gioie però, effimere, che duravano il tempo di qualche minuto, poi si ritornava all’amaro calice di un tifo senza speranza di vincere nulla. Poi,  negli ultimi anni appena trascorsi, mi sembrava, sempre da tifoso, di vivere in un metaverso, in un universo parallelo nel quale tutto gira il contrario. Dopo anni di gestioni societarie imbarazzanti, sull’orlo del baratro, fino poi a sprofondare nel precipizio del fallimento, finalmente avevamo una società solida, in grado di far fronte agli impegni economici, che nasceva dalle ceneri della serie C ma che aveva già un chiaro progetto di risalita, verso il livello che compete al Napoli. Meno male, si dirà. Che fortuna avere la possibilità di diventare un grande Club. Invece no, a Napoli no. Un disfattismo autolesionista, che andrebbe studiato ed approfondito da qualche illustre docente universitario, perché solo la scienza può trovare una teoria credibile che spieghi tutto questo. Si poteva dare, ai negazionisti dell’evidenza, almeno l’alibi del  “ma non vinciamo mai”. A ben vedere, questa società in realtà ha già portato a casa tre Coppa Italia, una Supercoppa (l’altra è rimasta a Pechino e non credo sia necessario rammentare il motivo), una semifinale di Europa League col Dnipro (anche qui il silenzio è un urlo straziante).

Ora però anche questa ultima scusa per criticare a priori è venuta meno. Forse questi signori non se ne sono accorti ancora, ma il Napoli ha vinto lo scudetto. Lo ha vinto dopo aver stracciato ogni avversario, con un vantaggio abissale sulle altre, e soprattutto, visti i pronostici nefastidi costoro all’epoca di inizio stagione, con una squadra profondamente rinnovata, con tanti ragazzi non conosciuti al popolo dei criticatori seriali, ma rivelatisi campioni, una squadra finalmente libera dai vincoli e lacciuoli di qualche calciatore che a questo traguardo non ci è mai arrivato, e forse con grandi limiti, tecnici e comportamentali. Ora dico io: abbiamo vinto? Lo abbiamo fatto meritatamente? E ce lo volessimo godere almeno un poco ancora? Non è ancora nemmeno finito questo torneo: la grande festa infatti sarà pronta per il 4 di giugno, ultima di campionato, ma già sono partite le cariche dei distruttori di mestiere. Prima di tutto: avete notato che il calcio mercato si è aperto, ovviamente a vendere, anzi, a svendere, solo per il Napoli? Squadre che, essendo arrivati a 20 punti da noi, dovrebbero rifondarsi o quantomeno profondamente intervenire sulle rose, vivono nel più assoluto silenzio questa fase, mentre del Napoli si dice tanto, e soprattutto si dice solo in negativo. Un esempio per tutti: Kim va via eventualmente a 58 Milioni di euro con una plusvalenza enorme? É una vergogna,  la Società svende per fare soldi ecc. Skriniar va via dall’Inter a parametro zero? Silenzio su tutta la linea, anche se i nerazzurri perdono una barca di soldi. Allora, una sola cosa chiedo ai tifosi : la memoria. Ormai dovremmo tutti sapere come si comporta il Napoli di ADL. Ogni volta, tutti annunciano la smobilitazione generale, il crollo, quasi vaticinano la retrocessione, e il Presidente puntualmente sorprende tutti con acquisti mirati, calciatori di valore, allenatori top. Proprio sugli allenatori una piccola riflessione: Spalletti sembra che abbia deciso di interrompere il rapporto con il Napoli. Non è fondamentale sapere i motivi che spingono a questa scelta il tecnico di Certaldo, è invece fondamentale ringraziarlo, omaggiarlo per lo splendido risultato ottenuto, e salutarlo augurandogli le migliori fortune per il futuro. Non voglio partecipare adesso al Toto Mister, che impazza in questi giorni, perché non sappiamo nulla, sarebbe solo tempo perso. Attendiamo fiduciosi, che non siamo mai stati delusi. E quest’anno addirittura siamo arrivati alla vittoria del titolo. Per ora, vi prego, fino al 4 giugno, facciamo festa, perché, forse non ve ne siete accorti probabilmente nemmeno voi, ma dopo 33 anni, il Napoli è Campione d’Italia! Forza Napoli Sempre.

*Scrittore, tifoso Napoli