Coppa Italia, verso Fiorentina-Inter. Inzaghi: “Resto al 100% e spero di continuare ad essere l’uomo delle finali”

Nella foto: Simone Inzaghi e Samir Handanovic

Ed eccolo il giorno dell’attesa finale di Coppa Italia. Domani sera all’Olimpico, ore 21, c’è Fiorentina-Inter. La finalista di Champions League, quella di Inzaghi, opposta a quella che andrà a giocarsi l’atto finale della Conference League, ovvero la Fiorentina di Vincenzo Italiana. Simone Inzaghi ostenta serenità, dall’alto di una riconferma arrivata dai piani alti. “Non mio sono mai sentito un precario ed ho un contratto”.

Massima attenzione ai Viola. “Domani affrontiamo una squadra in grande salute, sappiamo cosa troveremo, si sono meritati le finali al pari nostro. Sarà una partita aperta, noi dovremo essere squadra con la S maiuscola. Saper leggere i tanti momenti della partita, che vivrà su momenti ed episodi. Sappiamo che partita sarà, quanto rispettiamo la squadra e il suo allenatore. Il percorso ci ha portati qui a questo punto della stagione, cercheremo di fare il massimo ma contro avremo un avversario che gioca, ben allenato e che sta bene. Proveremo a vincere come l’anno scorso”.

Simone Inzaghi è uno specialista quando si tratta di giocare finali. “Spero che questa fama possa continuare, ci restano due finali da disputare nelle ultime quattro partite. Spero la tradizione continui ma devo solo ringraziare i ragazzi, ho trovato un gruppo che quest’anno ne ha passate tante, anche meno felici e basta ripensare a due mesi fa. La finale di Champions League è stata inaspettata per la maggioranza, ma la squadra ci ha sempre sperato sin dal sorteggio”.

Inzaghi garantisce che il pensiero è tutto ai viola e non a Istanbul. “Non saremo distratti. Sappiamo i sacrifici che abbiamo fatto per arrivare a questa finale. L’unica cosa che non mancherà sarà l’impegno folle. Poi c’è un avversario che come noi vorrà la coppa, dovremo essere bravi come squadra e negli episodi”.

Finale stagione con tanti verdetti ancora da scrivere. “Bisogna essere bravi a ragionare partita su partita, ne mancano quattro ma sono una più importante dell’altra. Per fortuna alleno ragazzi che hanno già fatto tante finali e sarà la sedicesima partita in 53 partite, finiremo con diciannove in sessantadue, praticamente un girone giocato in due mesi. Bravi noi a gestire le forze, il piccolo dispiacere è non avere con me Mkhitaryan e Skriniar per questo finale di stagione ma qualche defezione è inevitabile”.

Si affida al gruppo e non i meriti li divide con la sua squadra. “Quando si vincono trofei, e non dimentichiamoci la Supercoppa di gennaio che siamo stati bravi a vincere, lo fai tutti insieme. Non è Inzaghi, Marotta, Ausilio o Zhang: tutti insieme si vince e si perde, siamo stati bravi a non cercare mai il colpevole”.

E allora, sotto con la Fiorentina. Il futuro, nerazzurri, non può attendere.


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