UCL. City in finale, poker al Real Madrid: sfiderà l’Inter a Istanbul

Nella foto: l'esultanza di Bernardo Silva - Credits Uefa - (Photo by Jan Kruger - UEFA/UEFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

MANCHESTER La finale è servita, e saranno gli inglesi del Manchester City a sfidare l’Inter nella finale di Champions League il 10 giugno a Istanbul. Partita pazzesca, la rivincita di Guardiola che cala il poker al Real Madrid di Ancelotti in una sfida dominata in lungo e in largo dagli inglesi. A trascinare Guardiola, ci pensa Bernardo Silva, autentico trascinatore che firma una doppietta nel primo tempo che indirizza in maniera indelebile la gara. Non è mancato lo spettacolo dopo l’antipasto del Bernabeu (1-1), ma soprattutto non è venuto meno il City che ha fatto tesoro della cocente eliminazione dello scorso anno. E stavolta Pep si è preso la meritata rivincita.

Il paziente inglese

La rivincita è servita con una prestazione sontuosa da parte dei padroni di casa che partono fortissimo. Guardiola conferma lo stesso undici di Madrid, mentre Ancelotti toglie Rudiger, il mastino che aveva uccellato Haaland, per restituire la maglia da titolare a Militao, assente all’andata per squalifica. City a testa bassa, il Madrid gioca d’attesa, ma dietro il Real soffre. Bernardo Silva si prende la scena, mostruoso sulla fascia destra, si beve in continuazione Camavinga e crea pericolosi. Haland e Rodri si giocano le prime palle gol, ma senza graffiare. Il possesso esasperato di Guardiola, toglie spazio agli uonii di Ancelotti che finiscono risucchiati dalla velocità d’esecuzione degli inglesi. Così Haaland, stavolta ispirato, chiama Courtois all’uscita disperata. Poi, ancora il portiere belga protagonista. Haaland sovrasta Camavinga e ci vuole un colpo di reni del portiere del Madrid per evitare la capitolazione.

La risolve Bernardo Silva

Courtois è un muto invalicabile, ma è costretto ad arrendersi quando il numero 20 dei Citizens spiazza il belga con una rasoiata imprendibile. Esplode l’urlo di Etihad, vantaggio meritato anche perché il Madrid non ha gambe per rispondere al pressing asfissiante inglese. Ci prova il solo Vinicius che va via in contropiede, ma trova l’opposizione di Walker. Il Real prova a spingere, affidandosi ai suoi uomini di maggior spessore. Toni Kroos ci prova con una legnata da fuori che si stampa sulla traversa. Passata la paura, il City torna a spingere alla ricerca del raddoppio che arriva a stretto giro, ancora con Bernardo Silva che raccoglie una respinta di Courtois sulla bordata di Gundogan e di testa la piazza. E’ il 2-0 che chiude la gara e mette a sedere il Real che accusa il colpo. All’intervallo è 2-0 con il 70% di possesso palla per la squadra di Manchester che legittima il doppio vantaggio.

Autorete di Militao, poi Alvarez: è festa City

Parte meglio il Madrid nella ripresa, più tonico e aggressivo anche se si affida solo a conclusioni da fuori. Ci prova Alaba, Ederson smanaccia in angolo. Il City, memore degli errori dello scorso anno, abbassa il ritmo e torna a fare pressing alto, mentre il Real si sbilancia lasciando praterie per il controgioco inglese. Ancelotti toglie Modric per inserire Rudiger e la mossa riesce perché l’ex Roma trova il modo di non far decollare la fantasia di Haaland. Il City controlla e riparte e a quindici dalla fine trova il terzo gol: punizione di De Bruyne, Akanji corregge di testa, ma a battere Courtois è la deviazione nella propria porta di Militao: 3-0. Partita chiusa, con il Real che cerca il gol della bandiera, ma Benzema deve arrendersi ad un super Ederson. Sugli spalti inizia la festa, ma c’è anche tempo per il poker inglese a firma Alvarez. Fine dei giochi e buonanotte ai suonatori. Stravince il Manchester City contro un Real mai in partita. Gli inglesi volano in finale a Istanbul: il 10 giugno, contro l’Inter, l’appuntamento con la storia.