La Roma sbanca Torino e si prende il terzo posto

Nella foto: esultanza Dybala (foto Gino Mancini)

L’occasione era troppo ghiotta per poterla fallire. Vincere per prendersi il terzo posto in solitudine. E stavolta la Roma non ha fallito. Ha sbancato il “Grande Torino”, torna a vincere in trasferta e stasera è sola al terzo gradino della scala dei valori dietro a Napoli e Lazio, davanti alle due milanesi. Decide un gol su calcio di rigore di Paulo Dybala.

Le scelte di Juric e Mourinho

Alla fine Juric conferma Gravillon in difesa, mentre Singo è preferito a Lazaro sulla destra. Davanti Miranchuk e Radonjic a supporto di Sanabria. La vera sorpresa è l’inseriemento del baby Gvidas Gineitis, classe 2004 a centrocampo. Problemi invece per Mourinho che deve rinunciare a Pellegrini fermato dalla febbre, ma comunque in panchina. Dietro Mourinho regala una sorpresa, la conferma di Llorente al posto di Ibanez. Niente centravanti con Abraham e Belotti in panchina. Tridente con Solbakken e El Shaarawy a sostegno di Dybala. Conferma per Wijnaldum. Accoglienza fredda per l’ex Belotti: cori “offensivi” per l’ex centravanti granata, con la curva Maratona che gli ha dedicato uno striscione: “Non ti possiamo insultare perché non ti fanno giocare”.

Nella foto: il rigore trasformato da Dybala (foto Gino Mancini)

La sblocca Dybala

Un primo tempo al di là della noia che la Roma indirizza subito nella maniera a lei più congeniale. Tanta intensità, ma occasioni pari allo zero. All’intervallo decide il rigore trasformato da Paulo Dybala dopo una manciata di minuti. Conclusione di Zalewski, Schuurs devia col braccio. Nessun dubbio e rigore per l’undicesimo gol stagionale di Paulo Dybala, il quinto dal dischetto. Il Toro fatica e prova a giocarla sugli esterni, ma senza graffiare.

La Roma si prende il terzo posto

Partono forte i granata in avvio di ripresa e subito occasione per Miranchuk, splendido colpo di testa, salva tutto Rui Patricio allungandosi e deviando in angolo. Proteste Roma per un contatto in area tra Rodriguez e Dybala, l’arbitro Colombo dice che c’è nulla. La Roma tiene alto il baricentro, Smalling scarica di testa, palla alta di poco. Tre cambi per Juric all’ora di gioco: fuori Gravillon, Ricci e Sanabria, dentro Vlasic, Pellegri e Djidji. Un cambio anche per Mourinho che inserisce il febbricitante Pellegrini, quindi non al meglio, al posto di El Shaarawy. Venti alla fine. Si ferma Solbakken, infortunio alla spalla, esce dal campo dolorante. Al suo posto Matic. Il Toro spinge, il massimo sforzo per riprenderla, mentre Juric richiama Buongiorno per inserire Lazaro. Prova a sfondare Zalewski chiuso in angolo. A otto dalla fine dentro Abraham per Dybala. Ci prova Pellegri, senza fortuna. Sei di recupero col Toro a testa bassa, Matic in mezzo è una diga insormontabile. La Roma controlla per non correre rischi inutili. Matic recupera un gran pallone, palla per Abraham che fa tutto bene ma calcia sopra la traversa. Roma a difendere il vantaggio negli ultimi sessanta secondi, ma non c’è più più tempo. La Roma tiene senza affanni, sbanca Torino e si prende il terzo posto in solitudine.