Un torneo di Padel a Santa Severa con fini benefici, al quale hanno partecipato grandi nomi del mondo del calcio, da Roberto Mancini a Francesco. Proprio l’ex capitano della Roma ha parlato in esclusiva a Sky Sport al microfono di Paolo Assogna.
Passano gli anni, trenta dall’esordio, ma la tua popolarità non cambia mai…
“E’ una sensazione bellissima, emozionante. Come ho sempre detto, il rapporto che ho con la città di Roma è questo. Anche se sono a Santa Severa o a Civitavecchia, l’ambito Roma porta a questo”.
Sei stato generoso con Mancini, l’hai segnalato tu Retegui alla Nazionale…
“Oggi paga il campo lui, è il minimo. L’ho scoperto prima di tutti? Lo vidi in alcuni video quando giocava in Argentina, mi ha impressionato sul lato fisico e mentale, era voglioso. Era ancora inesperto, parliamo di tre anni fa. Non l’ho segnalato io a Mancini perché sfortunatamente adesso non ce l’ho più. Sono contento per lui, è un ragazzo che merita, ha alle spalle una famiglia che lo aiuta e lo fa crescere nel migliore dei modi e penso che abbia un buon futuro. Il mister saprà gestirlo bene”.
Il dibattito sugli oriundi in Nazionale è aperto. E’ un segno buono per il calcio italiano?
“Erano altri tempi quando giocavamo noi, ognuno era del proprio paese ma ora il calcio è cambiato. Sono cose che il calcio ha voluto e il mister in questo momento ha dei problemi, se così li possiamo chiamare. Io comunque punterei fortemente sui settori giovanili dei club per far crescere giovani talenti”.
Ti aspettavi questa stagione da parte del Napoli?
“Sinceramente non me l’aspettavo così, sapevo che era una buona squadra con un grande allenatore, è stato un binomio ben fatto. Si sono espressi al massimo in tutto e sono stati anche fortunati perché non hanno avuto un avversario dietro che riesce a reggere il loro ritmo. Quando c’eravamo noi c’erano sempre Juve, Inter, Milan che stavano sempre aggrappate là. Se tu facevi venti vittorie, loro ne facevano diciannove. Il Napoli non ha una seconda squadra”.
E sulle critiche a Mourinho. “E’ ai quarti di finale in Europa League, può arrivare in zona Champions, speriamo possa arrivare il più lontano possibile. Gioco troppo difensivo? Quando c’era Zeman ci dicevano che stavamo troppo avanti. L’importante sono i risultati: giochi male o bene è secondario”. Sullo Special One Totti ha aggiunto: “Ora ogni partita è una finale. Mourinho sa gestire bene il gruppo e possono fare buone cose. Mou è la chiave? Lui apre un portone, le altre porte le devono aprire i giocatori che devono capire cosa vuole il mister. Così c’è più semplicità”.