Napoli, che spettacolo

Salvatore Savino *

I primi caldi di primavera portano un velo di gioia, di colore, di serenità. Per le vie di Napoli la vera felicità, la vera meraviglia, la sta regalando la squadra azzurra. Quanta emozione che si prova semplicemente passeggiando per le vie della città: dopo più di trent’anni, si rivedono bandiere, striscioni, drappi, e ogni sorta di festone azzurro riempire i balconi, le terrazze, i crocevia. Si rivedono i bambini giocare con la maglietta del Napoli nei parchi cittadini, tanti anziani sembrano ritornare ragazzi mentre, seduti ai tavolini di un bar, ricordano lo scudetto di tanti anni prima. Ormai tutto è pronto: ad ogni angolo di strada, bancarelle piene di azzurro colorano i giorni dei napoletani. In queste ore, grazie alla squadra di Spalletti, si vanno ricomponendo persino le dispute condominiali: vicini di casa, che avevano litigato fino a poche settimane fa, magari per l’ascensore o per il posto auto in cortile, adesso tubano come colombi innamorati, decidendo insieme quale striscione esporre sui balconi o quali bandiere unire da un terrazzino all’altro. Potenza dell’amore per il Napoli. In questa settimana, la sosta per le nazionali ci offre la possibilità di occuparci di altre bellezze della nostra meravigliosa città. Lo spettacolo azzurro, fatto di bel gioco, di gol, di azioni corali e raffinatezze tecniche, si ferma per una settimana, lasciando spazio ad altre competizioni. Anche da queste cose si comprende la grandezza della stagione partenopea: a Napoli basta una sosta di campionato per sentirci orfani di bellezza. Difficile ormai per noi trascorrere una domenica senza una perla di Osimhen, uno slalom di Kvara, un’avanzata imperiosa di Kim. Senza il Napoli, la domenica sa di poco, è un ragù senza tracchiolella, un tortano senza sugna, una funicolare senza corrente. Ma tant’è, che dobbiamo farci. Vorrà dire che vedremo un bel film,  leggeremo un buon libro, o, ancor meglio, se non possiamo vedere il Napoli, potremmo dedicarci a vedere Napoli. Sì, proprio così. Amici miei dal cuore azzurro, andiamo a goderci lo spettacolo del quale siamo per fortuna protagonisti da secoli: lo spettacolo che è Napoli. Voi mi direte: “ma in un solo giorno cosa vuoi che vediamo?” Anche soffermarsi su uno solo dei tesori che la nostra città ci offre, è motivo di gratificazione per l’anima. Provo ad offrirvi tre spunti: dovete sapere che, in questo fine settimana, ricorre il compleanno di tre figure di enorme rilevanza nella storia partenopea. In ordine di tempo:  nel 1262 nasce Corradino di Svevia, il principe ragazzino, decapitato per il suo amore per Napoli, di cui rivendicava il regno. La colomba bianca, dalle ali macchiate del suo sangue, avvisa la madre che, carica di dolore, ne affida le spoglie al monastero del Carmine in Piazza Mercato.  Spostiamoci nei quartieri spagnoli: al Vico Tre Re a Toledo, il Santuario di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, la Santarella dei napoletani ,con la sua sedia, dove le ragazze implorano la grazia di diventare mamme. Anche lei nacque il 25 marzo, ma del 1715, e andarla a trovare sarebbe una buona idea. Passando per Piazza del Plebiscito poi, tra le statue dei Re che adornano gli archi di Palazzo Reale, una indica fieramente il petto, chiedendo al plotone di esecuzione di mirare schivando il viso. É  la statua di Gioacchino Murat, ultimo re francese di Napoli, amatissimo dal suo popolo, anch’egli nato il 25 marzo, ma del 1767. Per ricordarlo, potreste visitare il Real Orto Botanico, l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, o farvi una semplice passeggiata per via Posillipo, di cui proprio lui iniziò la costruzione. Vedete, a volte non ci rendiamo conto della fortuna che abbiamo ad essere napoletani, ed allora meglio ogni tanto ricordarcelo, cercando di onorare questo dono che ci è stato fatto. Facciamo in modo che il nome di Napoli sia sempre e solo associato alla bellezza, che sia della natura, della storia, dell’arte e,  perché no, del calcio, e mai più a violenza, delinquenza, sopraffazione  Facciamo in modo che i ragazzi di Napoli non escano mai più di casa con la pistola, ma con la bandiera azzurra, per fare festa, tutti insieme.

Forza Napoli sempre

*Scrittore, tifoso Napoli