Verso Euro 2024. L’Italia stecca la prima: l’Inghilterra passa al “Maradona”

Nella foto: l'esultanza di Harry Kane (foto di Salvatore FORNELLI )

Massimo Ciccognani

NAPOLI Non c’è e non può esserci rivincita dopo la vittoria di un europeo a Wembley, in casa loro, ma è innegabile che stasera l’Inghilterra la sua soddisfazione se l’è tolta, quella di partire col piede giusto nelle qualificazioni a Euro 2024, e rovinando l’esordio della nostra nazionale. Al Maradona, finisce 2-1 per i sudditi di Re Carlo, una partita dai due volti: pessimo primo tempo dell’Italia, meglio, molto meglio nella ripresa, anche se non cambia la sostanza. Partita decisa da un primo tempo corposo della formazione dei Tre Leoni, che ha giocato meglio e monetizzato. L’Italia s’è ripresa nella seconda parte di gara, ma non è stata fortunata. E alla fine, ha raccolto nulla.

Le scelte dei due tecnici

Confermate le indiscrezioni della vigilia. Nell’Italia, il ct Mancini lancia dal primo minuto l’italo-argentino Mateo Retegui, che nel 4-3-3 azzurro, completa il tridente offensivo con Berardi e Pellegrini. Confermato il centrocampo titolare, quello campione d’Europa a Wembley con Barella, Jorginho e Verratti in campo con la fascia da capitano. Dietro Di Lorenzo e Spinazzola esterni, Toloi e Acerbi centrali davanti a Donnarumma. Atteggiamento tattico speculare per Gareth Southgate, sempre 4-3-3 con Saka, Kane e Grealish in prima linea.  Dietro, davanti a Pickford, Walker, Maguire, Stones e  Shaw, mentre Phillips, Rice e Bellingham stazionano in mezzo al campo. Direzione di gara affidata al serbo Jovanovic. Emozioni al “Maradona” con lo struggente ricordo di Gianluca Vialli. L’Italia torna a Napoli dieci anni dopo. L’ultima volta è stato nel 2013, qualificazione ai mondiali del 2014. Era il 15 ottobre, la gara contro l’Armenia, chiusa 2-2 grazuie ad un gol “riparatore” di mario Balotelli. Emozioni in quello che una volta era il San Paolo ed oggi Diego Armando Maradona. In 45mila a soffiare alle spalle dell’azzurro nazionale, ma non va perché la prima è inglese.

Troppa England

Un primo tempo a senso unico. L’Italia, per ora non c’è. All’intervallo è 2-0 per gli inglesi, frutto del tap in di Rice in avvio e dal rigore trasformato da Kane al tramonto della prima frazione. Tutto meritato, perché gli inglesi, rispetto al recente passato, giocano meglio, e pungono. Il gioiellino Bellingham nell’uno contro uno salta sistematicamente il suo angelo custode e crea la superiorità. Ci prova subito Saka, poi Bellingham che costringe Donnarumma in angolo dal quale nasce il vantaggio inglese con Kane che imbuca per Rice che rifinisce di giustezza sotto misura. E l’Italia? Come le stelle di Anton Giulio Maiano, resta a guardare. Non c’è in nessuna zona del campo, dove soffre la qualità e la velocità di esecuzione degli inglesi. Noi non c’è, in tutte le zone del campo ma soprattutto a centrocampo, reparto troppo lenti e prevedibili. Attesa per l’ultimo arrivato, Mateo Retegui, che nella prima frazione ha avuto solo una palla giocabile, con tiro murato. La nostra nazionale impalpabile, che incassa anche il raddoppio per un mani in area di Di Lorenzo. C’è bisogno del Var per decidere per il rigore e dal dischetto, Kane non perdona: 2-0. Per l’uragano, è il 54esimo gol con la maglia della Nazionale, il miglior marcatore di sempre nella storia del calcio inglese Grealish si divora il facile 3-0 e salva l’Italia al rientro negli spogliatoi. 

La riapre Retegui

Parte meglio l’Italia nella ripresa. Ha smalto e corsa. Pellegrini, gran giocata nello spazio per premiare l’inserimento di Retegui, controllo e tito: 1-2. Partita riaperta. Cambia Mancini: fuori Barella e Berardi, dentro Cristante e Politano quando c’è ancora mezz’ora da giocare. Italia più aggressiva, pressing alto, soffrono adesso gli inglesi. Altro doppio cambio azzurro: dentro Gnonto e Tonali, fuori Pellegrini e Jorginho. Shaw prende due gialli nello spazio di un fazzoletto e guadagna a dieci dalla fine la via degli spogliatoi. Adesso Italia a testa bassa. Entra anche Scamacca per Verratti quando mancano due giri di lancette più cinque di recupero alla fine. Ma il risultato non cambia. Vince l’Inghilterra con una buona reazione azzurra che si è svegliata tardi, non riuscendo a riprenderla. Ed è un peccato. 

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