Robert Vignola
Zero punte tra gli undici titolari e zero gol. Il calcio, a ben vedere, sa essere semplice e Bologna e Lazio ne danno dimostrazione, lottando senza risparmiarsi per spartirsi la posta in 90’ ai quali strizzare emozioni che si contano appena sulle dita di una mano.
Thiago Motta rinuncia ad Arnautovic e Zirkzee per piazzare Kyriakopoulos e Aebischer a presidiare le fasce di Sarri, a sua volta costretto a rispolverare Felipe Anderson falso nueve. Quello adattato nei rossoblù, cioè Barrow, tenta nei primi minuti due conclusioni, entrambe fuori misura. Cristallina occasione ospite al quarto d’ora: Luis Alberto filtra per Pedro, il cui diagonale gira dietro al palo. Poco prima della mezz’ora il Bologna bussa alla porta di Provedel: cross di Kyriakopoulos per la testa di Ferguson, ma il pallone sbatte sul palo. Poco dopo anche Barrow finalmente trova lo specchio della porta, ma il portiere ci arriva. Ribaltamento di fronte, Zaccagni pesca Luis Alberto, Skorupski chiude su di lui e poi ribatte anche il tentativo di Felipe Anderson. Le tonnare che si accendono a centrocampo lasciano scorie, tra acciacchi e cartellini gialli, su entrambi gli schieramenti.
Tutto invariato all’intervallo, il primo squillo e un rasoterra di Kyriakopoulos al lato di centimetri. Dall’altra parte del campo Anderson lascia un pallone d’oro a Zaccagni che lo scalcia malamente sul fondo. La prima pedina mossa sullo scacchiere da Thiago Motta è il buon Kyriakopoulos che lascia il posto a Zirkzee, poi Medel e Pyyhtia per Schouten e Moro. Anche Sarri muove qualcosa e Luis Alberto, in ombra, dà spazio a Basic. Ultimi minuti per Soriano (che rileva Aebischer) da una parte e Cancelleri (al posto di Pedro) dall’altra. Ma è Barrow che sfiora il colpaccio, trovando il fondo. Le due squadre sembrano comunque volersi tenere stretto il punto più che rischiare per prenderne tre: 0-0 e tutti a casa, a rimuginare.
