Marco Grande
Certezza e inquietudine. La certezza è quella rossonera con il Milan che a San Siro piega in maniera netta ed inequivocabile la Juventus con un secco 2-0, l’inquietudine è quella bianconera, con la Juve che non riesce a decollare e che stasera è amaramente ottavo a meno sette dalla vetta, mentre i Milan la vetta la riabbraccia, agganciando Napoli e Atalanta, che però scenderanno in campo domani. Decidono i gol di Tomori e Brahim Diaz.
Il Milan gioca per riscattare la brutta sconfitta in Champions rimediata appena quattro giorni fa a Stamford Bridge contro il Chelsea, la Juventus invece si presenta a Milano per dare rilievo ai due successi di fila tra campionato e coppa per portare avanti la sua missione di continuità di risultati. Pioli a sorpresa schiera il 4-3-2-1, gettando nella mischia Pobega al posto di Krunic per limitare al massimo le iniziative dei bianconeri, sostituendo De Ketelaere sulla trequarti con Brahim Diaz per sfruttare al massimo la velocità del classe ’99 in situazione di contropiede. Tatarusanu tra i pali, in difesa ecco il rientrante Theo Hernandez sulla sinistra mentre a destra spazio a Kalulu. Per le vie centrali insieme a Tomori prima da titolare in stagione per Gabbia. In mezzo Pobega e gli intoccabili Tonali e Bennacer, sulla trequarti Leao e Brahim Diaz a supporto di Giroud.
In avvio di gara meglio la Juve che i rossoneri: gli uomini di Allegri provano a farsi vedere ben tre volte in avvio con con Cuadrado, Danilo e Milik, ma senza incidere. Il Milan cresce alla distanza e la Juve si spegne. Giganteggia Leao che a stretto giro centra due volte i legni bianconeri. Milan che scalda San Siro. Primo tempo che sembra chiuso, ma prima dell’intervallo, ecco il guizzo vincente. Conclusione di Giroud rimpallata da Tomori tenuto in gioco da un bianconero. Stop e girata sotto misura: 1-0 all’intervallo.
Non cambia il canovaccio nella ripresa, con il Milan a gestire e la Juve incapace di imprimere un ritmo diverso al match. Il raddoppio è gentile concessione di Vlahovic che fa viaggiare la palla in orizzontale. Brahim Diaz si avventa sul pallone, entra nella difesa bianconera come una lama nel burro, fa fuori Bonucci, resiste al ritorno di Milik e piega i guantoni a Szczesny: 2-0 Milan. Esplode San Siro. Theo Hernandez pecca di egoismo sull’ennesima occasione rossonera, ignora Leao a centro area con Szczesny a terra, tentando un improbabile tiro a giro da posizione defilata. Prova a scuotersi la Juve con una schiacciata di Milik, troppo morbida. Il MIlan gestisce meglio con il palleggio prolungato e l’imbucata improvvisa sugli esterni, la Juve ci prova con la forza della disperazione e l’occasione capita sui piedi del subentrato Kean, salva Tomori in angolo. Quattro di recupero, dove succede nulla se non l’ennesima occasione milanista con Origi che si fa chiudere in controgioco dal portiere bianconero. Vince il Milan, con pieno merito. Rossoneri, come detto, in vetta, anche se Spalletti e Gasperini debbono ancora giocare. Passo indietro per la Juve: i problemi per Allegri, non sono finiti.