Salvatore Savino*
Come da noi tutti sperato, il Napoli è passato vittorioso sul Milan campione d’Italia. Lo ha fatto con una partita da grande squadra, che ha sofferto quando c’era da soffrire, ma che ha saputo azzannare il nemico quando questi si è mostrato vulnerabile. Lo ha fatto esaltando In momenti diversi tutti i suoi uomini, le immagini sono queste: Meret ed il suo vero e proprio muro davanti ai rossoneri, l’urlo di Kim dopo il salvataggio su Brahim Diaz, la danza con il pallone tra i piedi di un Lobotka stellare, i dribbling di Kvara che costringono Pioli a cambiare i difensori prima che possano restare tramortiti, la torsione da grande centravanti del Cholito, che ha ricordato i gol di Roberto Pruzzo, o’rey de Crocefieschi, bomber della Roma campione d’Italia 1983.
Il fischio finale di Mariani ci ha finalmente lasciati liberi di gioire, di sorridere, ebbri di una ubriacatura d’amore che ormai ci accompagna da tempo. Ora c’è la sosta per le nazionali. In una stagione già così piena di impegni, adesso anche i viaggi intercontinentali per i vari Kim, Lozano (pedina fondamentale per le prossime gare in assenza di Politano infortunato), oltre a quelli in giro per l’Europa degli altri, ma tant’è . Il carrozzone deve andare avanti, ci si avvicina ai mondiali, e tutto il pianeta del calcio si mobilita adeguandosi alle necessità superiori del marketing.
Noi tifosi del Napoli in realtà siamo già mentalmente alla partita con il Torino, gara con cui si riprenderà il campionato, e già siamo pronti a discutere su come Spalletti schiererà i suoi uomini contro la squadra di Juric, notoriamente ostica, scorbutica, con il suo giocare uomo suo uomo e la sua continua pressione. Quest’anno però, il Napoli ha dalla sua un grosso vantaggio: una estrema versatilità, la possibilita’, grazie alla rosa profonda e qualitativamente di spessore, di poter mutare atteggiamento tattico, approccio, soluzioni tecniche anche in corso d’opera, e questo deve consentirci di superare lo scoglio granata rinsaldando la posizione di primato in classifica. Lo ripeto ancora, restiamo uniti e vicini alla squadra, perché le ciucciuvettole sono adesso nascoste tra i rami del bosco, alcune mi sono state segnalate in volo lungo l’autostrada A16 , ma nemmeno immaginate come stiano lì appollaiate, in attesa di poter spiccare il volo e tornare a farsi sentire. Già nella serata del Meazza, al momentaneo pareggio del diavolo, qualcuna di loro ha provato a gracchiare, fastidiosa, petulante, volendo a tutti i costi provare a minare la nostra compattezza: e perché fa entrare Zerbin, e perché non fa entrare Lozano ( avrebbero detto le stesse identiche parole se Spalletti avesse fatto l’opposto ) , e Kim lascia libero Giroud, e Mario Rui non chiude sul secondo palo, e Raspadori non è un centravanti e non è Mertens, e il Cholito non è Osimhen, che pero’ a sua volta non è all’altezza tecnicamente eccetera eccetera…
La critica costruttiva ci sta, e fa bene, ma quando è tanto severa da apparire preconcetta… crea solo malumori, e noi di malumori non ne sentiamo proprio la necessità. Del resto, ad una squadra che è prima in classifica nel proprio campionato, che ha appena battuto i campioni in carica in casa loro, che nel più importante trofeo continentale e’ prima nel proprio girone, avendo rifilato quattro reti ai vice campioni d’Europa e tre ai Rangers a Glasgow, ritengo che vadano riservati solo applausi e cori di gioia. Voglio parafrasare il grande film di Paolo Sorrentino e dico a tutti i tifosi azzurri:
” non ci lasciamo disunire !”
Lasciamo il calcio e tiriamo fuori un po’ di orgoglio adesso:
Vedete, la nostra meravigliosa città, oltre alle splendide bellezze naturali e alle straordinarie opere artistiche di cui è piena, ha dato i natali ad uomini che ci rendono orgogliosi e ci fanno gridare a petto in fuori che siamo Napoletani come loro. Oggi, nell’anniversario del loro sacrificio avvenuto lo stesso giorno in anni diversi, ma entrambi, ognuno a suo modo, per difendere i diritti, la libertà e la vita di persone innocenti, voglio ricordarne due.
E’ il 23 settembre del 1943 quando, nella frazione di Palidoro nei pressi di Roma, 22 inermi cittadini vengono catturati dalle truppe tedesche, alla ricerca di un colpevole per un presunto attentato dinamitardo ai loro danni. Il processo, sommario e finto, porta all’immediata condanna per fucilazione per tutti. In quel momento, il ventiduenne vice brigadiere Salvo D’Acquisto, nativo del Vomero e più precisamente di San Gennaro ad Antignano, si avvicina all’ufficiale nazista e dialoga con lui. Poco dopo, gli uomini vengono rilasciati e scappano verso le loro case, le loro famiglie. Tutti tranne Salvo D’Acquisto, che, accusandosi del reato, dona la propria vita per salvare quegli innocenti, e viene fucilato.
” Se muoio per altri 100, rinasco altre 100 volte. Dio è con me e io non ho paura.”
Ora riposa tra le braccia del suo Signore nella Basilica di Santa Chiara. Onore a Salvo D’Acquisto, all’Arma dei Carabinieri, a Napoli e ai suoi figli più valorosi.
Qualche anno dopo, è sempre il 23 settembre, ma siamo nel 1985. Un giovane ma già validissimo giornalista, ha avuto il coraggio di scrivere una serie di articoli nei quali ha tirato fuori tante verità nascoste, tanti segreti mai emessi della realtà camorristica di Napoli e della sua provincia. Dalle colonne del “Mattino” infatti , questo valoroso ragazzo ha aperto le coscienze di tanti, addormentati in una specie di catalessi, che in qualche modo lasciava la camorra proliferare, a danno dei cittadini onesti. Questa stessa camorra, ferita dalle parole chiare, nette, di un giornalista, ma prima ancora di un ragazzo per bene, onesto, di spessore e caratura morale non comuni, non perdona, e, proprio quella sera di fine estate, non esita a trucidarlo vicino casa sua, al Vomero anche lui, come il giovane carabiniere del ’43.
Il nome di questo eroe dei nostri giorni è Giancarlo Siani, anche lui simbolo di una Napoli superiore, onesta, retta, capace di donare all’umanità figli così eroici.
Sono onorato di essere concittadino di Salvo D’Acquisto e Giancarlo Siani.
Per questo, oggi ancora di più…
Forza Napoli Sempre
*Scrittore, tifoso del Napoli