Angeli e demoni

Salvatore Savino*

La solita, continua, fastidiosa pioggerella, rende Glasgow ancora meno accogliente di quanto già non ci si aspettasse. A sud del fiume Clyde, tra la nebbiolina della sera e le onde di vapore del porto, lo stadio di Ibrox, un tempio per chiunque ami il calcio. il Napoli arriva lì da solo, senza poter avere il caldo abbraccio dei suoi tifosi, ma quest’anno è diverso, i nostri non hanno più paura, sanno di essere forti, di poter battere tutti. Quando parte dagli spalti il coro che saluta per sempre la vecchia regina, in campo sembrano attendere gli azzurri 11 Wallace, 11 Braveheart coraggiosi e pronti a tutto. Per pochi minuti il Napoli sembra quasi poter vacillare, cedere alla furente partenza degli scozzesi, ma poi si assesta, si organizza, e per i Rangers e’ il buio. Per restare nella letteratura scozzese, potremmo dire con Stevenson che i Rangers sono passati dal voler cercare L’isola del tesoro al dover lasciare i panni del dottor Jekyll per diventare Mister Hyde.

A briglie sciolte, i purosangue azzurri hanno invaso la prateria verde e carica di sogni, portando a casa la seconda Vittoria in Champions. Gonfiamo un po’ il petto : in questa settimana abbiamo dato 7 gol a: 74 scudetti, 42 Coppe nazionali, sei Champions League, una Coppa delle Coppe, tre coppe UEFA , 4 Supercoppe europee e una coppa intercontinentale.

Non male direi… e se non abbiamo avuto paura dei leoni di Ibrox… vuol dire davvero che non temiamo nulla, e non ci fa paura nemmeno il diavolo La squadra di Pioli, campione d’Italia in carica, ci aspetta nell’Ade, pronta a trascinarci tra le fiamme infernali per affondare i colpi delle loro punte acuminate, per tenerci lontani dalla vetta della classifica. I diavoli si combattono con gli angeli, e noi abbiamo i volti puliti di Zielo, di Kvara, di RaspaGol, il sorriso contagioso del Cholito e quello coinvolgente di Kim. l’assenza di Osimhen ci impone un diverso tipo di gioco, ma abbiamo ampiamente dimostrato di saperci organizzare, mentre non so se i rossoneri avranno la stessa semplicità nel sostituire Leao, a mio modo di vedere il vero fondamento del gioco meneghino. Non è mai stato agevole uscire indenni da San Siro, ed in tante occasioni abbiamo sofferto pressioni in campo e fuori, abbiamo subito cocenti sconfitte, persino quando abbiamo dato ai milanisti l’opportunità di godere, da vicino, della celestiale presenza dell’incarnazione terrena del calcio. In tante altre occasioni però, il diavolo ha dovuto riporre i forconi e darsela a gambe levate, con la testa bassa e le lacrime. Tra tutte un ricordo per i tifosi dai capelli un po’ più… grigi : è il primo aprile del 1979, e a casa di un Milan che si avvia a conquistare lo scudetto della stella, si presenta un Napoli in ricostruzione, passato dalle mani del leone di Mergellina Gianni Di Marzio a ‘ O lione per eccellenza, Luis Vinicio. Non è un Napoli che fa tremare gli avversari, ma quel giorno combina al diavolo un pesce d’aprile che credo ancora ricordino… e’ il quarantesimo, quando Pellegrini, di mancino, crossa in area, dove aspetta la capigliatura bionda dell’ortonese Valerio Maio, che, ovviamente a volo d’angelo ( ci risiamo con Angeli e Demoni ), trafigge il grande Albertosi . Torniamo ai giorni nostri : veniamo da un tour de force stancante ma esaltante: abbiamo uno stormo di angeli in maglia azzurra pronti a portare gioia e sorrisi nei cuori partenopei, e abbiamo la possibilità, vincendo, di restare in vetta alla classifica, lassù, nel paradiso del campionato, scalzando i rossoneri, e del resto Paradiso e Diavolo non possono stare insieme per troppo tempo… Credici , Napoli! State dimostrando di poter competere con tutti, senza paura, con la concreta possibilità di raggiungere il paradiso della classifica. Negli anni scorsi, spesso purtroppo, nelle occasioni decisive la squadra Azzurra è venuta meno, è crollata miseramente proprio quando si era sul punto di volare nei cieli più alti, dove l’azzurro è più azzurro. Stavolta non accadrà, ne sono certo. Nelle notti di settembre, persino il cielo di Milano può sembrare bello, ed è in quelle notti di fine estate che, tra le stelle, si possono vedere le luci degli Angeli che illuminano il buio, e poi, vuoi che nella notte che precede il miracolo, San Gennaro non voglia anticipare la festa?

Prima di salutarci un pensiero; non è mai stato un mio idolo in campo, ma, in un momento difficile, bisogna stare vicino a chiunque sia in difficoltà, e ancor di più a chi ha cercato di onorare per tanti anni la maglia azzurra… forza Lorenzo! Forza Napoli sempre

*Scrittore , tifoso del Napoli