UECL, domani Roma-Leicester. Mourinho: “La nostra gente può aiutarci a vincere”

Nella foto: la grinta di Josè Mourinho (FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’As Roma è offerta da The Coffy Way

All’Olimpico, domani sera alle 21, c’è Roma-Leicester, semifinale di ritorno di Conference League. In palio la finale di Tirana. Si parte dall’1-1 dell’andata a King Power. Davanti due squadre che arrivano all’appuntamento con impegni di campionato diversi, con il Leicester che ha fatto riposa nove titolari. Una bella differenza, anche se Mourinho guarda oltre. “Spero nessuno ma questa è un’analisi ovvia. Sono già stato nella stessa situazione quando tu non hai nessuna possibilità in campionato di raggiungere gli obiettivi, il focus va tutto sulla competizione europea. Anche se per loro questa non è la loro competizione, che era l’Europa League, è un modo per arrivare in Europa la prossima stagione. È logico che abbiano fatto riposare qualcuno in vista di questa partita, noi non lo possiamo fare perché siamo in corsa in campionato e non possiamo buttare fuori queste possibilità. Domani spero che l’aspetto emozionale possa mettere i miei in uno stato d’animo altissimo che li possa aiutare a vincere la partita”. 

Nei giallorossi out Mkhitaryan. Una grave perdita per la Roma. “Non abbiamo un altro Mkhitaryan. Ci sono squadre top dove hai due giocatori simili per ogni posizione, squadre che non soffrono le assenze. Noi non abbiamo un altro giocatore come lui. Non ci sono possibilità di fare lo stesso con un altro giocatore. Possiamo farlo in modo diverso. Non c’è tanto da fare. Noi giochiamo come squadra e cercheremo di esserlo al meglio. Cercheremo di nascondere i problemi che abbiamo, non siamo perfetti. Cercheremo di esplorare i piccoli problemi e fragilità del nostro fortissimo avversario avrà. Ma giocheremo come squadra. Sergio o Veretout, come tutti gli altri, sono in condizione di dare tutto quello che hanno da dare. Domani è possibile vincere, molto. Ma solo se tutti noi siamo al massimo livello. E sono assolutamente convinto che chiunque giocherà, ci aiuterà”.

L’obiettivo non cambia. Vogliamo andare in finale e mettere in campo tutto ciò che abbiamo. Domani sarà la 14a partita in Conference League. Non ci siamo mai fermati giocando ogni giovedì e domenica in campionato con tutte le difficoltà del caso. Non c’è lui ma siamo qui come squadra che andrà domani a combattere”. 

Grande rispetto per Brendan Rodgers. “Quello che ha fatto il Leicester è fantastico. Dopo quel successo è cresciuto a ogni livello. Adesso può avvalersi di una delle infrastrutture migliori d’Europa. Congratulazioni a questo club. Rodgers non mi sorprende. Col Liverpool dimentica quello che ha fatto. Con molte meno risorse di quelle attuali, ha ottenuto risultati straordinari. La gente non segue il campionato scozzese, poi ha vinto delle coppe nazionali in Inghilterra, è la persona giusta per il club, un connubio perfetto. Spero che domani sia la nostra giornata. Che regalo gli farò? Gli ho fatto un bel regalo ma visto che lui vuole del thé gli regalerò quello e mi terrò il regalo”. 

Nuovo sold out all’Olimpico. “Non c’è dubbio rispetto all’empatia che si è creata tra noi come squadra insieme ai tifosi. Siamo insieme in competizione da più o meno 10 mesi, con momenti più belli e meno belli, siamo stati sempre insieme. Ora arriviamo a un momento dove si gioca all’Olimpico le ultime due sfide della stagione, domani l’ultima di Conference e poi l’ultima di Serie A contro il Venezia. Sarebbe bello festeggiare questa empatia che è si è creata e che rimane al di là dei risultati. Meritavamo tutti di finire bene queste due partite in casa. Quello che dico ai tifosi è che noi giochiamo per noi ma anche tanto per loro e che mi piacerebbe che loro domani giocassero la partita con noi. Si può stare allo stadio come spettatore, ma si può stare anche allo stadio per giocare la partita. Se abbiamo 70mila spettatori il significato è niente, se abbiamo 70mila giocatori, la storia è diversa. Questo chiediamo, io e i giocatori. Non venite allo stadio a guardare la partita, venite a giocare”.

Vincere questo trofeo, avrebbe un significato importante per Mou. “La mia fame è sempre la stessa. Il desiderio non cambia. C’è solo una partita che non ho vinto, la prossima. Per questo voglio sempre vincere la prossima partita, a maggiore ragione se si tratta di una semifinale che dà il diritto di giocare una finale. Se non vieni esonerato prima della finale ovviamente. Per cui una semifinale non è come le altre partite. È stato un cammino lungo e diverso dal Leicester che viene dall’Europa League. È stata difficile, fin dal preliminare in Turchia. Dobbiamo fare tutto per conquistare la finale. Mi piace questo lavoro e vengo ogni giorno felice. Voglio di più, è chiaro. La prossima stagione voglio pensare a qualcosa di più grande, certo. Ma conoscevo il progetto, la sua natura e la sua dimensione. Son felice di condividere il mio tempo con tutto l’ambiente e cerco di dare tutto quello che posso. Sono felice di lavorare in questo club. E’ stato un lavoro difficile per tutti e per questo penso che meritiamo di festeggiare e sarebbe straordinario vincere un trofeo. Tutti daremo il massimo, domani è un passo importante, non lo nego e non dimentico, contro un’ottima squadra ma anche noi siamo un’ottima squadra”. 

Tatticamente, una partita difficile. “È sempre difficile dire quello che sarà. Qualche volta esce una partita diversa da quella che hai pensato. A me piacerebbe una partita come quella di Leicester, ovvero con Rui Patricio impegnato una sola volta in 90 minuti. Questo sarebbe importante per noi. Il pubblico può aiutare se vuole giocare. Noi però come squadra dovremo avere la maturità e l’intelligenza di gestire la partita senza emozioni e in modo più razionale”.

Ci saranno i Friedkin in tribuna, come sempre. Cresce l’attesa. “Non abbiamo parlato. So che il presidente e i suoi figli mi conoscono già un po’ e sanno che prima della partita la mia vita è composta dai giocatori e i miei assistenti. Non mi piace condividere la vita con altre persone, neanche fare la conferenza stampa con voi. Io conosco loro già molto bene, è facile capire che al di là dell’amore per il club e per la gente, sono anche innamorati di calcio e questa gente vive questi momenti con emozione, è la natura del calcio arrivare a questi momenti, vedo il rispetto della privacy come squadra, ma posso anche capire che da parte loro c’è un modo diverso di approcciarla. Sono felicissimi di avere lo stadio pieno per una semifinale. Andiamo lì tutti insieme e se la nostra gente vuole giocare può fare la differenza”.

Yorois