Stefano Sale *
La Roma perde al Meazza ed esce dalla Coppa Italia. Niente alibi. D’accordo. Ma il secondo gol di Sanchez è viziato da un fallo netto ai danni di Oliveira sulla ripartenza. Anche stavolta ignorato e non fischiato. Un chiaro ed evidente errore non richiamato neanche dal Var. Come ridicolo è l’ennesimo giallo a Zaniolo, come ridicolo anche quello dato a Mourinho. Mentre sia Barella che Brozovic meritano il giallo almeno un paio di volte e non succede nulla. Insomma, due pesi e due misure tanto per cambiare. La solita solfa.
Poi bisognerebbe parlare dell’attenzione mediatica che riceviamo in questo senso. Mourinho e Zaniolo sono il simbolo della Roma “piagnona” e di quella che va “educata”. Dai perbenisti. Peccato che quando le digrazie capitano alle “loro squadre” sono i primi a lamentarsi. Per non parlare delle buona educazione mostrata finora, da Rebic a Bonucci, Lautaro, Theo e tutti quei giocatori, dirigenti e inservienti bordocampisti vari che litigano, insultano o fanno pure peggio durante o dopo una partita di calcio.
Ma soprattutto il metro di giudizio. Gli arbitri. Ma anche gli addetti ai lavori, chi parla e scrive fuori dal campo di gioco. Zaniolo è giovane, impulsivo, a volte pure indolente. Come tanti altri, deve imparare a gestirsi. Ma è un bersaglio facile perchè gioca nella Roma, e sicuramente se cambiasse casacca passerebbe da villano a un patrimonio del calcio italiano che va protetto. Ha ragione Mourinho. Subisce montagne di falli e viene punito sempre e comunque. Lui deve capirlo, che lo hanno preso di mira, e deve imparare a chiudere la bocca. Quando vedremo ammonire o espellere tutti quelli che protestano, spesso anche molto più “vivacemente” allora riacquisteremo un filo di fiducia per una classe arbitrale sempre più insopportabile.
Basterebbe prendere esempio dal rugby, solo il capitano parla con l’arbitro, se l’arbitro fischia una punizione nessun giocatore può andare dall’arbitro a protestare. E quando c’è un episodio da Var la conversazione all’auricolare è ascoltata da tutto lo stadio in maniera trasparente. Ma il calcio è governato dai potenti. Serve un cambiamento totale, una federazione seria che detta le regole e l’arbitro che le fa rispettare sempre.
Eppoi c’è la nostra squadra, che ha le sue colpe e limitazioni. Molle, piatta, senza qualità, senza attributi, manca di idee, di personalità e leadership, con giocatori buoni per essere trascinati ma non trascinatori. Gente più esperta come Smalling, Miki, Pellegrini non girano, con Oliveira già risucchiato nel marasma. Dzeko lo aveva capito da tempo, ed ha mollato la barca. Se la prendeva con Fonseca ma forse il problema è un altro. Questi sono gli stessi interpreti con gli stessi problemi e gli stessi risultati degli anni scorsi, Mourinho non è un mago, ma era riuscito inizialmente a trasmettere un po’ più di cattiveria e determinazione, ora è tutto tornato come prima. Ma rimane l’unico che può ricostruire. Bisogna mandare via un bel po di giocatori per ricominciare. E soprattutto prenderne altri, ma di un altro spessore. Un messaggio alla proprietà. Se invece l’intenzione è un altra fatecelo sapere al più presto.
*Roma Club Dublino, tifoso Roma