
Super Roma al Castellani, asfaltato l’Empoli (4-2) in una partita già in cassaforte dopo i primi quarantacinque minuti di gioco chiusi sul punteggio di 4-0. La decidono la doppietta di Tammy Abraham e i gol di Sergio Oliveira e Zaniolo. Nella ripresa la Roma abbassa il ritmo e perde di concentrazione e l’Empoli ne approfitta per rifarsi sotto con Pinamonti e Bajrami. La Roma si stacca da sola al sesto posto alle spalle della Juventus.
Roma con Zaniolo-Abraham in prima linea
Quella del Castellani, è la Roma che da tempo era nella testa di Mourinho. Il portoghese torna alla difesa a tre con Mancini, Smalling e Ibanez davanti a Rui Patricio. Karsdorp e Maitland-Niles sugli esterni di centrocampo, Cristante, Oliveira e Mkhitaryan in mezzo con l’armeno leggermente più avanti a sostegno di Zaniolo e Abraham. Reduce dalla bella prova di coppa Italia contro l’Inter, Andreazzoli schiera i suoi con il 4-3-2-1: Vicario tra i pali, Fiamozzi, Ismajli, Tonelli e Marchizza dietro, Zurkowski, Ricci e Bandinelli in mezzo, Bajrami e Henderson alle spalle di Pinamonti. Arbitra Fabbri.
Partita a senso unico
Basta poco per capire che la Roma è quella giusta. Un primo tempo dominato in lungo e largo dai giallorossi, nel cuore del match tredici minuti, dal 24esimo al 37esimo, in cui è stato devastante il ciclone giallorosso. La Roma sfonda con irrisoria facilità, Abraham e Zaniolo sono imprendibili, ma è il collettivo ad esaltarsi. Brava l’Empoli in avvio, con equilibrio in campo, poi la banda Mourinho ha inserito la marcia giusta e travolto l’undici di Andreazzoli, con la doppietta di Abraham e i gol di Sergio Oliveira e Zaniolo. Mancano gli aggettivi, ma obiettivamente, è super Roma.
Doppio Abraham, Oliveira e Zaniolo: festa Roma
Dura qualche minuto la buona vena dei toscani che vogliono confermarsi dopo aver fatto tremare l’Inter in Coppa. Poi la Roma, dopo venti minuti, prende in mano il boccino, alza ritmo e baricentro e chiude l’Empoli. La Roma accelera, bravo Sergio Oliveira a pescare Abraham in area. L’inglese si gira in un fazzoletto e firma il vantaggio. Passano pochi minuti e l’inglese trova la doppietta con un tocco sotto misura da azione d’angolo. Gol inizialmente attribuito a Mancini che esulta, ma alla revisione video è evidente che la giocata gol porta la firma dell’inglese: 2-0. L’Empoli non fa neppure in tempo a rimettere in gioco il pallone, che prende il terzo. Bravo Sergio Oliveira con un pallonetto mentre era in caduta, ad infilare l’angolino. Empoli in ginocchio, Roma che sente l’odore del sangue e affonda gli artigli. Abraham lancia di tacco Mkhitaryan che arriva sul fondo e mette in mezzo per Zaniolo che controlla e scarica alle spalle di Vicario: 4-0 e buona notte ai suonatori. Decimo gol in campionato per Abraham, i diciassettesimo in totale, considerati i sei in Conference e uno in Coppa Italia. Nota stonata di questo primo tempo, l’infortunio occorso all’empolese Marchizza, uscito in barella.
La riaprono Pinamonti e Bajrami
Entra in campo con altro piglio l’Empoli, con la Roma più molle e paga del considerevole vantaggio. Pinamonti è bravo a farsi trovare libero in area e metterla alle spalle di Rui Patricio: 1-4. Maitland-Niles gioca un paio di palloni con troppa superficialità. Mourinho non gradisce e lo richiama: dentro Viña. Roma che prova a congelare il gioco, Empoli che invece ancora ci crede. E fa bene. Bajrami si accentra in area, destro secco che trova la deviazione di Mancini. E l’Empoli va sul 2-4 con quindici minuti ancora da giocare. Fuori Mkhitaryan, dentro Veretout, poi tocca ad Afena Felix prendere il posto di Zaniolo per gli ultimi dieci minuti di partita. Dal canto suo Andreazzoli gioca il tutto per tutto, inserendo anche Cutrone per aumentare il peso offensivo. Più nulla fino alla fine anche se l’Empoli ci ha provato fino al fischio finale. Vince la Roma 4-2, stacca Fiorentina e Lazio e si prende da sola il sesto posto. Devastante nel primo tempo, troppo rinunciataria e permissiva nella ripresa. Atteggiamento che a Mourinho non è piaciuto. Per l’Empoli un ottimo secondo tempo, ma quando si è svegliato, era troppo tardi.
