Supplementi di gloria: Supercoppa all’Inter, Sanchez stende la Juve

Nella foto: l'esultanza di Alexis Sanchez (foto Daniele Buffa/Image Sport)

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Massimo Ciccognani

MILANO La Supercoppa è nerazzurra. All’ultimo respiro, all’ultimo secondo dei supplementari, Sanchez, subentrato, firma il gol che regala all’Inter il trofeo. Battuta la Juve (2-1). McKennie aveva illuso i bianconeri, poi Lautaro aveva rimesso le cose a posto su calcio di rigore. E’ stato un dominio nerazzurr o anche se per monetizzare Inzaghi ha dovuto attendere l’ultimo secondo. Juve che si è difesa a denti stretti, uscita dal campo a testa alta.

Le scelte di Inzaghi e Allegri

Il tecnico nerazzurro ha sciolto le ultime riserve: c’è Edin Dzeko in coppia con Lautaro a formare il tandem d’attacco. Calhanoglu in campo dall’inizio. Allegri manda in panchina Dybala, con Kulusevski in appoggio a Morata. Dall’inizio anche Rabiot e Alex Sandro. Inter con il 3-5-2 canonico: tra i pali c’è il capitano Samir Handanovic, nei tre dietro, Skriniar, De Vrij e Bastoni. Dumfries e Perisic esterni di centrocampo, in mezzo Barella, Brozovic e Calhanoglu, con Dzeko e Lautaro in prima linea. Allegri parte con il 4-4-2: tra i pali spazio a Perin, De Sciglio, Rugani, Chiellini e Alex Sandro dietro, Bernardeschi, McKennie, Locatelli e Rabiot nel folto cenrocampo, Kulusevski e Morata di punta. Arbitra Doveri di Roma, coadiuvato da  Bindoni e Imperiale, Fabbri quarto uomo. Al Var Mazzoleni e Ranghetti. Si gioca davanti a poco meno di 40 mila spettatori vista la riduzione del 50% delle presenze allo stadio. Temperatura rigida, vicina allo 0.

Assalto Inter

I nerazzurri iniziano forte e mettono le tende nella metà campo bianconera. Perisic sfonda con regolarità a sinistra. Inter decisamente più in palla, vogliosa di indirizzarla subito nella maniera giusta. Juve in difficoltà, con Chiellini costretto ad arrotare i bulloni per coprire davanti a Perin. Sandro deve esaltarsi per salvare su Dzeko, Barella svirgola da posizione favorevole poi va giù in area dopo un contatto con Chiellini. Juve che non riesce a ripartire dal basso, Allegri infuriato. La partita si gioca in mezzo dove i tre interni di Inzaghi si fanno nettamente preferire. Sempre primi sul pallone, pronti ad innescare i compagni, si gioca costantemente nell’area bianconera. 

La sblocca McKennie

L’Inter è troppo leziosa, sbaglia qualche disimpegno di troppo, Juve che ne approfitta per riprendere fiato. Morata ci prova, ma è solo e finisce sempre con lo sbattere contro il muro nerazzurro. L’Inter tiene in mano il boccino del gioco, ma rallenta un po’ e al prio affondo la Juve va avanti.  Kulusevski lavora un pallone sulla destra, azione manovrata, la tocca De Sciglio che la rimette sul secondo palo, Morata è lucido nel controllo poi la mette in mezzo per McKennie che arriva a rimorchio e di testa l’americano la piazza: 1-0 Juve dopo venticinque minuti.

La riprende Lautaro

La Juve prende coraggio, l’Inter è stordita. Calhanoglu la piazza, Perin c’è. I nerazzurri tornano a spingere ventre a terra soprattutto a destra dove Dumfries e Barella creano sempre la superiorità. La Juve si abbassa troppo sulla spinta nerazzurra. Dzeko va giù in area dopo un contatto con De Sciglio, Doveri non ha dubbi, è rigore. Dal dischetto Lautaro spiazza Perin e la rimette in parità: 1-1. L’Inter continua a fare la partita. Barella e Calhanoglu fanno la differenza in mezzo, Brozovic illumina. Juve in sofferenza. Spinge l’Inter, una forza d’urto impressionante. Perisic sfonda a sinistra, chiuso in angolo all’ultimo momento. Juve che non esce più. All’intervallo è 1-1, ma decisamente meglio l’Inter. Juve che ha marcato a uomo a tutto campo, Inter che ha tenuto più il possesso palla con un avvio straripante, lasciandosi però uccellare al primo affondo bianconero. Poi ci ha pensato Lautaro a rimettere le cose a posto. 

Novanta minuti non bastano

Manovra ariosa quella dei nerazzurri con continui cambi di campo. Riprende il copione dei primi quarantacinque minuti. Inter a fare la partita, Juve attenta nella politica del marcamento. Difesa a denti stretti, ma è un assedio, Juve che non riesce ad uscire dalla propria metà campo. Calhanoglu penetra in area e la mette sul secondo palo, provvidenziale Perin. E’ un monologo nerazzurro, con l’Inter che attacca a testa bassa senza soluzione di continuità. Ma la Juve si difende con ordine. Perisic spara addosso a Perin. L’Inter spinge, ma non graffia. Esce Kulusevski, denro Dybala nella Juve. Doppio cambio per Inzaghi che rimodula l’attacco: fuori Lautaro e Dzeko, dentro Sanchez e Correa. Juve che agisce in controgioco e l’occasione capita ad Alex Sandro che anticipa Dumfries ma scarica fuori anche se non di molto. Fuori anche Bernardeschi per Arthur quando siamo entrati negli ultimi dieci minuti di gara. E il punteggio non si blocca. Fuori Morata, dentro Kean nella Juve a tre dalla fine. Cambio in vista dei supplementari. Stessa cosa per Inzaghi che inserisce Vidal per Barella e Darmian al posto di Dumfries. Quattro di recupero. Ma succede nulla: Inter e Juve vanno ai supplementari

Sanchez all’ultimo respiro

Allegri cambia subito Locatelli per inserire Bentancur. Inter sempre in pressione, Juve che prova a ragionare. Nerazzurri vicini al raddoppio: angolo di Calhanoglu per lo stacco di Sanchez, palla fuori di un nulla. Dentro anche Di Marco per Perisic che ha speso molto. Juve raccolta, pochi spazi per l’Inter che attacca, ma il primo overtime se ne va senza sussulti. L’Inter continua a premere ma c’è anche tanta imprecisione. Brozovic rimpallato in calcio d’angolo per un’Inter che vuole vincerla. Perin esce a valanga su Sanchez in un finale infiammato. E all’ultimo respiro la vince l’Inter. Cade il muro bianconero, con Sanchez che la mette dentro sotto misura dopo un clamoroso errore di Sandro proprio a ridosso del fischio finale. Vince l’Inter, una partita difficile. La Juve è crollata proprio sul filo di lana. Inzaghi può esultare.

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