Da Theo a Mattia: quando i gol li fanno “quelli là dietro”

Nella foto: Skriniar (foto Matteo Gribaudi/Image Sport)

*di Dario Ricci

Theo Hernandez, De Sciglio, Bastoni, Skriniar. Vista dall’angolo – e rimanendo ai fatti di campo – l’ultima giornata di serie A ha visto il ritorno da protagonista della figura del ‘difensore-goleador’, grande classico del nostro campionato. Vengono in mente subito alcuni nomi: l’argentino Passarella, Sinisa Mihajlovic (che pure giostrò a lungo da centrocampista per buona parte della carriera), Marco Materazzi; e poi Maicon, Panucci, Cabrini, e prima ancora Giacinto Facchetti e Aldo Maldera. Tempi e ruoli diversi, certo, e bottini in alcuni casi incrementati dall’abilità sui calci piazzati (il che è ovvio un merito, non certo un limite!), ma sta di fatto che il gol che arriva da ‘quelli là dietro’ fa sempre un certo effetto, ed è spesso anche indice di qualità e partecipazione al gioco, o almeno di volontà, carattere, determinazione, pur in un calcio sempre più ‘totale’, dinamico, fisico.

In questo contesto, restano negli occhi i progressi evidenti dei “milanesi” Hernandez e Bastoni. Il primo ha forse vissuto sempre a San Siro – ma con la maglia della Nazionale transalpina – il primo essenziale momento di consapevole crescita, risultando a novembre determinante nella vittoria dei Blues in Nations League; il secondo – che pure ad appena 22 anni ha già sul petto il tricolore e in bacheca il titolo di Campione d’Europa con gli Azzurri – s’è calato perfettamente ne ‘nuovo’ gioco che Inzaghi ha innestato sullo spartito vincente già definito da Antonio Conte, e che proprio nel ruolo più attivo e partecipativo dei difensori centrali ha uno dei suoi elementi più innovativi. Per il nerazzurro sarà interessante vedere anche il grado di adattabilità (di cui, viste le qualità di base, non c’è da dubitare, pur con i dovuti tempio e modi) anche a una difesa ‘a quattro’, così come per Hernandez il processo di crescita si sta completando con una sempre più consapevole e attenta partecipazione alla fase puramente “difensiva” (e anche attraverso un maggiore autocontrollo in campo, rispetto al quale la fascia da capitano indossata a Venezia non può che aiutare…).

Dalla difesa, il lancio lungo a scavalcare il centrocampo ci porta direttamente nell’altra area di rigore, e anche qui la giornata ha regalato spunti assolutamente notevoli, tra sorrisi e lacrime. Queste ultime, ovvio, tutte dedicate a Federico Chiesa e al suo grave infortunio al ginocchio sinistro: per lui stagione finita, per Allegri (alle prese con l’attacco più asfittico della storia bianconera) e Mancini (che senza il 24enne juventino dovrà acciuffare ai playoff il Mondiale di Qatar) una bella mazzata. Ma è pur vero che – al momento e ovviamente – i danni maggiori sono tutti per la Vecchia Signora; aggravati per di più dal fatto che neppure la rocambolesca vittoria di Roma ha fatto intravvedere un barlume di gioco solido e affidabile, cui eventualmente “agganciare” un buon colpo offensivo sul mercato invernale. In sintesi: col “non-gioco” della Juventus attuale, anche Vlahovic o affini avrebbero difficoltà a risollevare baracca e morale. I sorrisi, invece, arrivano dal tridente del Sassuolo (che del resto è pure già tridente azzurro): Raspadori, Scamacca e Berardi griffano la goleada dei neroverdi ad Empoli, e da qui al 24 marzo (giorno della sfida di Palermo contro la Macedonia del Nord), hanno ancora due mesi e mezzo per continuare a crescere (soprattutto il 23enne romano, non a caso già al centro di un braccio di ferro tra la stessa Juventus e l’Inter, senza escludere altre pretendenti anche straniere…).  E senza dimenticare poi – sempre in chiave azzurra – l’ “usato sicuro” rappresentato da due giocatori che possono rappresentare per Mancini risorse magari impreviste, ma appunto perché tali, preziose: il genoano Mattia Destro (che pure deve recuperare lo spazio e lo smalto di inizio torneo) e soprattutto quel Petagna che a Napoli si sta ricavando il ruolo di “jolly part-time” che davvero potrebbe fare davvero comodo nelle sfide decisive verso il Mondiale degli emiri. 

*giornalista di Radio24-IlSole24Ore       

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