Stefano Sale *
Centrocampo lento, difesa ballerina e attacco spuntato, poca qualità nelle giocate e soprattutto negli ultimi passaggi. La Roma annaspa anche se la voglia non manca. Lo spartito è lo stesso visto nelle ultime partite, si entra col piede giusto, poi si commettono tanti errori, le cose si complicano e si cerca di rimediare in qualche maniera, di uscire fuori dal pantano. Anche questa volta bisogna fare mea culpa, per non aver sfruttato le occasioni, per gli errori madornali ma soprattutto per cedere di schianto anche contro delle formazioni inferiori sulla carta, più deboli ma decisamente più dinamiche ed organizzate. Ma c’è anche un altro spartito. Certi giocatori sono fuori forma e non stanno rendendo, in primis Zaniolo, Mikitaryan, Veretout e Abraham. Altri non sono ancora pronti, magari troppo giovani o non all’altezza. Lo ripete Mourinho e non a caso. Non sono “epurati” ma semplicemente fuori per ragioni tecniche o disciplinari. Il tecnico, tra i più vincenti della storia del calcio, non è un pazzo, bollito o incapace. Se questi ragazzi non si prestano e non si adeguano è giusto puntare su altri profili. Eppoi ci sono gli episodi negativi, condizionanti e frustranti per giocatori e tifosi. Non è un teorema né un piagnisteo. Sono fatti, inconfutabili. José Mourinho non cerca alibi, ma come noi pretende un giusto giudizio. Contro Lazio, Juventus, Napoli e Milan poteva uscire un altro risultato e adesso anche col Bodo c’erano almeno due rigori netti che hanno impedito alla Roma di poter vincere la partita. Nonostante tutto ciò la Roma è ancora quarta in campionato, davanti a Juve, Atalanta e Lazio, a poche lunghezze dall’Inter. Con arbitraggi “normali” saremmo al terzo posto. E rimaniamo in corsa in Conference League, nonostante la pessima figuraccia contro una compagine molto bene attrezzata che ha dato filo da torcere. È una Roma sperimentale, da ricostruire, incompleta, da plasmare. Bisogna avere pazienza in quest’anno di transizione, magari quando si sveglieranno i nostri migliori giocatori andrà meglio, poi col mercato di gennaio e qualche innesto dobbiamo sperare di finire quarti, la priorità assoluta. Poi la Conference, un motivo in più per tentare di arrivare fino in fondo. Un progetto nuovo sta per nascere, con una proprietà solida ed ambiziosa, un tecnico condottiero e vincente che non è venuto qui a svernare, che sa come certe cose vanno da queste parti. Se ci mettono il bastone tra le ruote stavolta abbiamo chi ci difende a spada tratta. Uniti si vince. lontano. Forza Roma.
*Roma Club Dublino, tifoso Roma