Nations League. Chiellini: “Grande rispetto della Spagna, bisogna rimanere lucidi”

Nella foto: il capitano Giorgio Chiellini (Credits GETTY IMAGES for FIGC)

Massimo Ciccognani

MILANO Accanto al ct alla vigilia di Italia-Spagna, di consueto, c’è il capitano Giorgio Chiellini. Inevitabile un ricordo della sfida del 5 luglio a Wembley. “Il ricordo della partita contro la Spagna all’Europeo è ancora impresso nella nostra testa e nel nostro cuore, bisognerà restare lucidi fin dalla fase iniziare del match. Abbiamo grande rispetto per la Spagna, dobbiamo gestire meglio le varie fasi della partita”. 

Italia e Spagna fanno orai parte integrante della storia dei club. Ricordi, alcuni belli, altri un po’ amari. “La finale di Kiev contro la Spagna è la gara che mi evoca peggiori ricordi, i migliori invece arrivano dalla semifinale dell’Europeo. Dove li abbiamo dominati di più, invece, è secondo me nell’Europeo del 2016. Tra i giocatori spagnoli, chi ho sempre ammirato e non l’ho mai nascosto è Sergio Ramos”. 

In azzurro sei calciatori della Juventus. Un segnale importante. “Siamo più italiani, ci sono tanti italiani in squadra e quindi il mister ha più scelta. Se alla Juve ce ne sono dieci, magari 5-6 vanno in Nazionale. Se ce ne sono 5 la metà, è una questione matematica”. 

Giorgio, l’Ibrahimovic dei difensori. L’azzurro fa spallucce. “Ibra è Ibra, è un’entità talmente alta che lasciamolo star lì. Io questa vecchiaia calcistica me la sto godendo, mi diverto e vediamo dove arriverò con tanti ragazzi che mi danno energie. A me non pesava non aver vinto a livello europeo, ma le emozioni vinte sono state una carica indescrivibile. Mi ha dato una grande spinta per essere sempre qui e avere quella leggerezza nell’affrontare partite e situazioni in questo modo”.

Infine, passaggio sul continuo razzismo negli stadi. “E’ inaccettabile. Servono leggi e regole che vengono applicate, questa è la cosa più importante. Mi sono vergognato, come italiano e toscano, anche perché l’Italia per me non è un paese razzista. Qualcosa in più va fatto, altrimenti da fuori diamo una brutta immagine di noi stessi”.