Domani Lazio-Spezia. Sarri: “Squadra difficile, noi siamo in fase di crescita”

Guglielmo Guidi

Dopo il successo di Empoli, la Lazio torna a casa e domani alle 18.30 esordisce all’Olimpico contyro lo Spezia prima della sosta. Maurizio Sarri si presenta così davanti ai nuovi tifosi. Obiettivo chiudere a punteggio pieno prima della sosta delle nazionali. “Domani è una partita che lascia preoccupazioni per gli avversari: lo Spezia è una squadra dinamica, aggressiva contro cui sarà difficilissimo giocare. Si gioca ad agosto alle 18.30, bisogna sperare in condizioni climatiche favorevoli. Inoltre ho visto che giochiamo su un campo indegno per la città di Roma, raramente ho visto un campo in queste condizioni”.

La Lazio però sta bene e lo ha dimostrato anche ad Empoli anche se secondo Sarri deve ancora migliorare. “Dobbiamo cercare di migliorare in tutti gli aspetti, a Empoli nel secondo tempo il baricentro della squadra era troppo basso. Piano piano riusciremo a salire, sarà un percorso non con una crescita lineare”. 

Uno sguardo anche al sorteggio di Europa League. “Non possiamo spendere troppe energie adesso pensando all’Europa League che comincia tra 20 giorni. La faremo con molto impegno. Con l’introduzione della Conference, sarà più difficile fin dalla fase a gironi, che l’anno scorso erano più abbordabili, ma adesso pensiamo solo al campionato”.

Sulla formazione ancora qualche dubbio, a cominciare da Felipe. “Siamo sicuri che non ha subito un infortunio serio, ha fatto accertamenti questa mattina. Oggi pomeriggio e domani mattina valuteremo se ci sarà con lo Spezia. Kamenovic resterà? Non lo so, dipende da come evolverà il mercato. Altra anomalia del calcio moderno, questa gestione di partite di campionato con le trattative aperte. Basic? Fisicamente è pronto, ha già giocato tre partite in Francia. Chiaramente il suo inserimento non può essere veloce come quello di Pedro. Viene da un altro campionato, parla un’altra lingua, ha fatto altre esperienze. Il ruolo? L’ho visto non molto. Può giocare intermedio, in entrambe le posizioni perché usa tutti e due i piedi. Ha un buon inserimento, quindi penso di escludere di metterlo davanti la difesa. Luis Alberto fisicamente è in crescita, noi però dobbiamo gestire la squadra in un momento di transizione non semplice. La Lazio a centrocampo poteva permettersi certe cose perché c’erano cinque difensori e una punta e mezza. Nelle prime partite, l’amichevole col Sassuolo e la gara di Empoli, abbiamo privilegiato la solidità, ma questo non vuol dire che Luis Alberto non sia importante. A me piacciono sempre i giocatori di qualità”. 

Infine una battuta sull’addio di Ronaldo al calcio italiano. “I risultati delle nazional non corrispondono più ai movimenti calcistici del paese. I giocatori vanno e vengono, contano le idee e in Italia ci sono adesso”.