Allegri 2, il ritorno: “Per essere qui alla Juve, ho detto no al Real”

22.12.2018 GINOMANCINI :: Juventus vs Roma (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Allegri (Foto Gino Mancini)

E venne il giorno della presentazione di Massimiliano Allegri, il suo ritorno alla Juve dopo due stagione, con interregno Sarri e Pirlo. Ad introdurre il tecnico, le parole del presidente Andrea Agnelli. “Ci tengo a fare i complimenti all’Italia, al gruppo dirigente e tecnico, in particolare a Chiellini, Bonucci e Chiesa naturalmente. La squadra non era favorita ma il sacrificio e la lotta l’uno per l’altro ha portato ad un risultato storico, complimenti a loro. Non ho grandi aggiornamenti sui temi di attualità quindi non vi tedierò, oggi la giornata è interamente dedicata al nostro nuovo allenatore. Superfluo che mi dilunghi a elencare il palmares di Max, tra i quali la serie di Scudetti con noi, praticamente insuperabile. La teoria del ‘corto muso’ è forse il simbolo della nostra idea. Conquistare le vittorie non è scontato e chi pensa che i trionfi degli ultimi anni non siano stati apprezzati sbaglia. Da quando sono qui non ho mai visto una vittoria che sia stata scontata dall’inizio: vincere costa fatica e vincere non è per tutti, quindi chi ci riesce merita rispetto. L’obiettivo è arrivare in Primavera in corsa per tutto e poi giocarcela. Max e la Juve non sono tornati insieme per amicizia, che pure esiste: Max è l’allenatore della Juventus oggi e per i prossimi quattro anni perché pensiamo che lui e la nuova dirigenza possano agire nel solco della tradizione bianconera. Max è tornato per questo, noi guardiamo solo al futuro”. 

Allegri è tornato per far tornare la Juventus del passato?
“Ha la credibilità per scrivere un capitolo completamente nuovo, l’obiettivo è arrivare competitivi in tutte le competizioni in Primavera”. 

Il contratto di quattro anni è una questione di fiducia o di necessità per la programmazione?
“Entrambi, è un segnale di fiducia, ma evidentemente c’è una programmazione di medio periodo e sappiamo che lui può essere l’interprete giusto per portarla avanti nei prossimi anni”. 

Pochi giorni fa sono ricorsi i 98 anni dell’inizio della famiglia Agnelli alla Juventus, che effetto fa essere il più vincente di tutti?
“Non fa effetto, siamo concentrati sul domani e la cosa che mi ha insegnato la Juve è che il prossimo trofeo sarà il più bello. Effetto 0, concentrazione 100”. 

Quando è stato deciso che Allegri sarebbe tornato alla Juve?
“È stato un percorso naturale, ci siamo visti tante volte negli ultimi due anni. Abbiamo fatto una valutazione sulla stagione in corso e quando abbiamo scelto di fare dei cambiamenti, è stato individuato Max come allenatore”.

Ed eccolo, il neo tecnico. “Buonasera a tutti e bentrovati dopo due anni, sono un po’ emozionato e un po’ in difficoltà, vediamo di rompere il ghiaccio con le vostre simpatiche domande”. 

Che Juve ha ritrovato e che sensazioni ha provato?
“Emozionato e divertito. Ci stiamo ritrovando, visto che ho avuto per lo più giovani nella prima settimana, e ora tornano gli elementi della Prima Squadra. Bando ai sentimentalismi, ora comincia un nuovo capitolo. Ho a disposizione una ottima squadra e stiamo cercando di sistemarla, ci sono tanti giovani che devono e possono migliorare. Con loro ci sono dei giocatori anziani, che in primis sono Ronaldo, Chiellini e Bonucci: loro devono essere un valore aggiunto per la società e fare da esempio per i più giovani, far capire cosa è la Juventus. Qui quello che è stato fatto rimane alla storia, io ho passato cinque anni meravigliosi, e ora iniziamo un nuovo ciclo di lavoro. Dobbiamo arrivare a marzo e cercare di centrare gli obiettivi”. 

Crede di aver lasciato un segno indelebile qui, la inorgoglisce l’affetto dei tifosi?
“Mi inorgoglisce che la Juve mi ha richiamato e l’affetto dei tifosi, saranno importanti se ci sarà la riapertura degli stadi. Quello che è stato fatto non serve per portare trofei futuri, da ora bisogna solo pensare a quello che dobbiamo fare. Il DNA della Juve è ben preciso, le vittorie sono arrivate con sacrificio e impegno. Trovo una squadra che ha vinto un campionato con Sarri e due trofei con Pirlo, riparto da quello che mi è stato lasciato”. 

È felice di ritrovare Ronaldo o è costretto a conviverci?
“Ronaldo è un calciatore straordinario e un ragazzo intelligente, è tornato da pochi giorni e ci ho parlato. Gli ho detto che questo è un anno importante e che sono felice di ritrovarlo, ma gli ho detto anche che ha una responsabilità maggiore vista la sua età. Ha fatto 130 gol con la Juve, i numeri parlano per lui, ma da lui mi aspetto molto anche come esperienza. Ci sarà una gestione per tutti i giocatori e vale anche per lui. Sarà un anno importante anche per Paulo, è un giocatore che fa gol, un valore aggiunto e l’ho ritrovato molto bene. Come presenze sarebbe il capitano della Juve dopo Chiellini, sono molto contento della squadra che ho a disposizione, specie per l’entusiasmo che ho trovato nei ragazzi”. 

Dei nuovi giocatori che ha trovato c’è uno che la incuriosisce?
“Rabiot ha qualità importanti, da centrocampista deve fare molto di più dei 3 gol dell’anno scorso. McKennie è un giocatore che si vede che l’istinto del gol, sotto porta è freddo ed è bravo di testa. Ho la fortuna di avere tanti giocatori con gol nelle gambe, come loro, ma anche Ronaldo, Morata, Dybala, Chiesa, Bernardeschi, Kulusevski. Dobbiamo trovare 75 gol e sotto quell’aspetto la squadra ha grandi potenzialità. Sono tornato per vincere, oltre alla riconoscenza e la scelta che ho fatto, anche se ringrazio i club che mi hanno cercato”.

Dybala può arrivare tra i primi cinque giocatori a livello mondiale?
“Ha dei numeri che sono dalla sua parte, anche se l’anno scorso non è stata un’annata straordinaria. Ora ha 28 anni e ho avuto una ottima percezione, ho ritrovato un uomo dopo due anni: si rende conto che è un anno importante e si è presentato nel migliore dei modi. Paulo fa gol e questo nel calcio è molto importante, conto molto su di lui”. 

L’avversario che è migliorato di più crede sia l’Inter? Vi giocherete con loro lo Scudetto?
“Nel calcio italiano ci sono allenatori importanti, sono tornati Spalletti e Mourinho, c’è Sarri alla Lazio, Inzaghi all’Inter. L’Inter ha vinto lo Scudetto ed è la favorita, noi dobbiamo fare un percorso che ci porti a maggio a vincere il campionato. Poi c’è la Supercoppa, c’è la Coppa Italia e c’è la Champions, deve essere un desiderio, da parte di tutti. Ora pensiamo a passare il primo turno, un passo alla volta”. 

Le cinque sostituzioni sono una novità che apprezza? 
“Spero di non far casino, non ci sono abituato (ride, ndr)! È una buona possibilità, ma sta all’allenatore gestire le sostituzioni. Un bel vantaggio è che a fine primo tempo, se la gara è storta, puoi cambiarne quattro”. 

Qual è l’avversario che le interessa più guardare?
“Ho guardato un po’ di partite in questi due anni, specie nel secondo. Verso la fine c’era la possibilità di tornare e volevo capire se ero ancora in grado. Quest’anno il campionato sarà molto equilibrato, i giovani del Milan quest’anno hanno più esperienza, con l’Inter sarà una delle favorite. Sarà un bel campionato, sarà importante dare continuità ai risultati”.

In che posizione vede Kulusevski?
“Datemi tempo, l’ho visto in due allenamenti. Deve sicuramente crescere in fase realizzativa, ha un motore importante e quindi è migliorabile. Per me sarà importante creare del valore per questi giocatori, che è il motivo per cui sono stato chiamato. Creare valore e risultati. Questa è una squadra divertente da allenare, perché ha tanti calciatori migliorabili”. 

Sulle punizioni cambierai la situazione dopo il monopolio di Ronaldo?
“Ronaldo è un calciante da lontano e Dybala più da vicino, poi uno è destro e l’altro è sinistro, quindi non ci sono problemi”. 

La teorie del ‘corto muso’ ha avuto qualche emendamento?
“L’importante è arrivare in fondo con quel punticino che serve per vincere lo Scudetto. Sappiamo che per vincere serve prendere pochi gol e farne un certo numero. Anche quest’anno ha vinto la miglior difesa, negli ultimi quindici anni c’è stata una sola eccezione a questa regola”. 

La teoria dei punti è più difficile da calcolare visto che il girone di ritorno sarà asimmetrico?
“A 88 punti credo si vinca lo Scudetto, magari mi sbaglio perché siamo a luglio. Sul calendario, quando ci dicono di giocare noi ci organizzeremo per giocare, sappiamo che ci sono i diritti tv che comandano”. 

Cuadrado come lo vede, dopo la svolta terzino?
“Dire chi giocherà adesso è molto difficile, sarei presuntuoso. Bisognerà trovare degli equilibri, non metto una formazione per far divertire: dovremo giocare bene a calcio e fare risultato. Abbiamo dei giocatori che giocano da un anno e mezzo senza sosta, difficilmente avremo giocatori che potranno giocare sette partite di fila. Dovremo trovare il giusto equilibrio per mettere tutti nelle migliori condizioni di giocare. Abbiamo quindici-venti giorni per metterci in pista e trovare i giusti equilibri, questa squadra secondo me ha davvero grandi potenzialità”.

Si è parlato del suo ruolo “allargato” anche al mercato, crede che serva un altro centrocampista? Chiellini rimarrà? Dybala sarà il vicecapitano?
“Su Chiellini parla il presidente. Il mio ruolo sarà lavorare in totale sintonia con la società e quest’anno con Federico, Maurizio e Pavel decideremo cosa si può o non si può fare per migliorare la squadra. Io sono un allenatore aziendalista, devo portare risultati, creare valore ed essere in totale sintonia con la società. Quando ci sono decisione da prendere ci riuniamo e le prendiamo. Mi viene da ridere quando sento la parola manager, sarò in totale sintonia con la società, come prima. Su Dybala, nella Juventus è il secondo con più anni di presenza dopo Chiellini, quindi il vicecapitano sarà lui. Bonucci? Se n’è andato, quindi se vuole la fascia se la deve comprare. Quando è tornato è diventato ultimo nella gerarchia, ora sta scalando le posizioni, ma Leo lo sa”. 

Su Chiellini interviene il presidente Andrea Agnelli:
“L’ho sentito io lunedì scorso, mi sembrava ridicolo interrompere le vacanze per chi gioca da due anni di fila, venire a firmare il contratto. Prima di scrivere almeno informatevi”. 

È sicuro che Ronaldo sarà il centravanti della Juve l’anno prossimo?
“Sono sicuro che fa gol, poi che giochi a sinistra o destra cambia poco. Lui e Dybala sono cecchini, anche se voi gli allenamenti non potete vederli. Rabiot invece deve avere l’ambizione di segnare 10 gol in un campionato, McKennie lo stesso”.

C’è un calciatore che ancora non è riuscito a esprimersi al meglio alla Juve, come Bernardeschi: può avere un futuro nel club?
“Il mio pensiero è che un giocatore è bravo o non è bravo, poi ci sono le annate non felici. Sono ragazzi che durante la crescita non calcistica, ma anche di vita personale, cambiano perché si sposano, nascono i figli. Sono componenti che cambiano. Alcuni le subiscono, altri no. Bernardeschi è un giocatore importante e si ripresenterà con la testa giusta. Dobbiamo sapere che non abbiamo tanto tempo per preparaci. Quel tempo deve essere ottimizzato perché siamo solo un gruppo, per diventare squadra lavoreremo”.

Che idea si è fatto di Arthur? Locatelli è il profilo giusto per questa Juve?
“Di Locatelli e di mercato non parlo. Su Arthur, poverino, non ho avuto modo di vederlo perché si è operato subito. È un buon giocatore, ha tecnico e purtroppo ha subito un infortunio con scarsa casistica, speriamo di riaverlo presto”.

È vero che sei stato l’unico a dire due volte di no al Real Madrid?
“Diciamo di sì, specie quest’anno, anzi ringrazio il presidente per l’opportunità che mi ha dato. Ho fatto la scelta della Juventus perché mi ha dato tanto e perché è una squadra divertente da allenare, giovane e che può migliorare tanto”.

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